La struttura architettonica
Città e territorio
Oggi la Cattedrale si presenta con due ingressi parimenti principali. Il più ampio è naturalmente quello della facciata di prospetto, che al tempo della ricostruzione, progettato, non poté essere mai portato a termine per la dispersione del materiale da parte dell'esercito dei Francesi di Carlo VIII, durante l'assalto alla città di Gravina, nel 2005 si è completato l’opera è stata completata (n. d. r.) (vedi foto prima e dopo) Tale ingresso è sovrastato da un bellissimo rosone (vedi foto) a trafori gotici e romanici di 24 razze. Esso è inoltre fiancheggiato da due porte laterali complete, realizzate in stile ionico con pietra di Bitonto. Esse hanno gli archi in altorilievo, con sugli architravi due piccole sculture raffiguranti il Cristo Risorto a destra e il Cristo, legato alla colonna, a sinistra. Sovrastanti alle suddette due porte laterali si aprono due finestre circolari. L'altro ingresso principale si colloca sulla facciata laterale sud, prospiciente Piazza Benedetto XIII (vedi foto). Anch'esso fu realizzato in pietra di Bitonto ed è ornato da due colonne con capitelli, architrave e frontespizio triangolare di ordine dorico. Nel frontespizio è scolpita in bassorilievo un'immagine di Madonna con Bambino, mentre su di esso si ergono due statue: di San Pietro a destra e di San Paolo a sinistra. Al centro, fino al 1900, dominava una statua di Cristo Risorto, caduta in quell'anno per un imprevedibile incidente e conservata nel locale Museo Pomarici-Santomasi, di dove, debitamente restaurata, è stata riportata sul suo originario piedistallo. L'interno della Cattedrale, (vedi foto) a tre navate, si presenta, a prima vista, quasi costruzione bizzarra. In realtà è una sintesi armoniosa di varie linee stilistiche, meravigliosamente fuse in unità architettonica. Il soffitto delle navate laterali è a vela; mentre quello dell'ampia navata centrale è piano (vedi foto), in legno intagliato e dorato, di stile barocco, con al centro grandi dipinti, applicati durante l'episcopato di Mons. Domenico Valvassorio (1686-1689). Procedendo dall'ingresso principale, il primo quadro rappresenta 19 Santi di Casa Orsini; il secondo, l'apparizione del tetto della Chiesa della Vallicella di Roma a San Filippo Neri; il terzo (il più grande), l'Assunzione della Beata Vergine Maria; il quarto richiama la battaglia dell'Arcangelo Michele contro Lucifero ed i suoi angeli; il quinto raffigura i Santi Protettori del Regno di Napoli, della Provincia di Bari e della città di Gravina. Sotto l'arco di trionfo pende un ricco festone azzurro con stelle dorate, sorretto da Angeli. Intorno al soffitto sono collocati vari stemmi di Vescovi e Duchi di Gravina, mentre sull'arco di trionfo troneggia quello del Card. Fra Vincenzo Maria Orsini. L'intera Cattedrale copre una superficie di m. 50 in lunghezza e di m. 20 in larghezza. Mentre l'altezza della navata centrale è di 20,90 e quella delle navate laterali rispettivamente di m. 12,70. La navata centrale è sorretta da sette paia di arcate a tutto sesto, che poggiano su colonne con capitelli scolpiti in vari stili (dorico-ionico) e tutti, altresì, con disegni diversificati. Finestre bifore rinascimentali - ricordo degli originali matronei romanici - sovrastano gli archi della navata principale. Alle bifore corrispondono, coassialmente, altre finestre arcate. Sulle arcate un cornicione ricorrente per mensolette e ricco fregio intagliato a festoni. Le navate laterali sono illuminate, invece, da monofore (in numero di 12 per lato), a doppio squarcio, non più larghe, in apertura, di cm. 33 e alte m. 3,15. Oltre all'altare maggiore si contano nella Chiesa, a ridosso delle navate laterali, altri dieci altari, ricchi, per lo più, di paliotti policromi, di mirabile fattura, attribuiti a Francesco Cimafonte o ad ignoti autori napoletani.
Basilica Cattedrale di Gravina, Mons. Domenico Farella, ed. Capitolo Cattedrale 1997