Si potrebbe fare a meno della politica?
Politica e cultura
Si potrebbe fare a meno della politica? E' una idea che è tornata più volte nella storia dell'umanità. Anche oggi in Italia e non solo, l'idea di fare a meno della politica è entrata a far parte del senso comune di molti cittadini. Infatti molti pensano che sarebbe meglio affidare il governo degli uomini agli esperti: per esempio affidare ai medici le scelte politiche sulla sanità, agli ingegneri quella sui trasporti, agli economisti quelle sulla moneta. In questo modo scomparirebbero i conflitti perché gli esperti sono in grado di stabilire scientificamente qual è la soluzione migliore per ogni problema. Può sembrare una idea di buon senso quella di affidare il governo degli uomini ai tecnici, cioè alla "tecnocrazia". Purtroppo non funziona. Un ingegnere può decidere come fare una diga e un geologo può dire qual è il luogo più adatto per costruirla. Ma nessuno dei due può dire se la diga è veramente necessaria o se sarebbe meglio spendere quei soldi per costruire una casa per anziani o aumentare il sussidio per i disoccupati. Per far questo è necessario la politica: argomentare e discutere opinioni diverse, prendere decisioni collettive risolvendo i conflitti tra opinioni e interessi divergenti. I politici devono essere assistiti dai tecnici per individuare con competenza le possibili alternative, ma non possono essere completamente sostituiti da loro. E' vero che la politica si presenta spesso in forma oscura, sgradevole e litigiosa. Ma non possiamo fare a meno della politica. Possiamo cercare di correggerla e migliorarla, ma dobbiamo accettare di vivere in un mondo di conflitti: non abbiamo alternative. I conflitti possono essere distruttivi quando sono gestiti con prepotenza e mirano all'eliminazione dell'avversario. Ma sono sempre vitali per una società perché attivano le energie degli individui e li obbligano a confrontarsi con i punti di vista degli altri. Una società senza conflitti (e dunque senza politica) sarebbe una società spenta e immobile. Si ha sempre bisogno di gente che si interessa di politica. Pensiamo alla nostra città di Gravina: la diffidenza per la politica si manifesta quando essa viene esclusivamente svolta dai politici di professione. E i cittadini finiscono per pensare che tutti i politici sono corrotti, ladri, assetati di potere. A volte non hanno tutti i torti. Ma non dovrebbero, questi cittadini, mai dimenticare che se le cose vanno così la responsabilità è in larga parte anche loro.