Sarai felice se renderai felice qualcuno
Politica e cultura
Heinrich Hofmann, "Cristo e il giovane ricco", Riverside Church, New York
Gesù è sulla strada, il luogo che più amava: la strada, che
è di tutti, collega i lontani, è libera e aperta, una breccia nelle mura, ama
gli orizzonti. Ed ecco un tale, uno senza nome ma ricco (la sua identità rubata
dal denaro) gli corre incontro. Corre, come uno che ha fretta, fretta di
vivere, di vivere davvero. L'uomo senza nome sta per affrontare un grande rischio:
interroga Gesù per sapere la verità su se stesso. «Maestro buono, è vita o no
la mia? Cosa devo fare per essere vivo davvero?». Domanda eterna. Universale.
Gesù risponde elencando cinque comandamenti e un precetto.
«Maestro, tutto questo io l'ho già fatto, da sempre. Eppure.... Gesù fissò lo
sguardo su di lui e lo amò. Lo amò per quel “eppure”, che racconta fame e sete
d'altro: osservare la legge non ha riempito la vita.
Gesù lo fissa. Quell'uomo fa una esperienza da brividi,
sente su di sé lo sguardo di Gesù, incrocia i suoi occhi amanti, può
naufragarvi dentro. E se io dovessi continuare il racconto direi: adesso gli va
dietro, adesso è preso dall'incantamento, dal fascino del Signore, non
resiste...
Invece la conclusione cammina nella direzione che non ti
aspetti: «Una cosa ti manca, va', vendi, dona ai poveri...». Dona. Sarai felice
se farai felice qualcuno. Tu non sei ciò che hai, ma ciò che dai.
Dare: verbo pauroso. Noi vogliamo prendere, trattenere,
accumulare. Dare ai poveri... Nel Vangelo il verbo amare si traduce sempre con
il verbo dare. Ma l'uomo ricco se ne va triste. Noi tutti abbiamo due vite in
guerra tra loro: una è fatta di cose e di quotidiano e la seconda si nutre di
richiami e appelli, di vocazione e sogno.
L'uomo ricco cammina triste: hanno vinto le cose e il
denaro; non seguirà più la vita come appello, ma solo la vita come esistenza ordinaria,
ostaggio delle cose.
Per tre volte oggi si dice che Gesù “guardò”: con amore, con
preoccupazione, con incoraggiamento. La fede altro non è che la mia risposta al
corteggiamento di Dio, un'avventura che nasce da un incontro, quando Dio entra
in te e io gli do tempo e cuore.
Ecco allora una delle parole più belle di Gesù: tutto è
possibile presso Dio. Egli è capace di far passare un cammello per la cruna di
un ago. Dio ha la passione dell'impossibile. Dieci cammelli passeranno.
Don Milani sul letto di morte lo ha capito: adesso
finalmente vedo il cammello passare per la cruna dell'ago. Era lui, il
cammello, lui di famiglia ricca e potente, che passava per la cruna della
piccolezza.
Signore, ecco noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo
seguito, cosa avremo in cambio? Avrai in cambio cento fratelli e un cuore
moltiplicato.
«Con gli occhi nel sole
a ogni alba io so
che rinunciare per te
è uguale a fiorire» (M. Marcolini).
Ermes Ronchi novena.it