Melchiorre, Gaspare, Baldassarre
Politica e cultura
Basilica di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna: "I tre Re
Magi".
Epifania del Signore
L'Epifania, o Epifania del Signore è la solennità nella
quale la Chiesa celebra la manifestazione di Cristo ai popoli di tutto il
mondo, simboleggiati dai Magi che gli fanno visita e gli rendono omaggio
portandogli in dono dell'oro, dell'incenso e della mirra. Viene celebrata il 6
gennaio. Con la Pasqua, l'Ascensione, la Pentecoste e il Natale costituisce una
delle massime solennità della Chiesa.
Il termine Epifania deriva dal greco ἐπιφάνεια, epipháneia,
che può significare "manifestazione", "apparizione",
"venuta", "presenza divina". Nella forma ἐπιφάνια,
epiphánia, attestata in San Giovanni Crisostomo, assume la valenza di
"Natività di Cristo".
Cenni storici
Il termine ἐπιφάνεια, epipháneia veniva utilizzato dai greci
per indicare l'azione o la manifestazione di una divinità (mediante miracoli,
visioni, segni, ecc.).
Nel III secolo i cristiani iniziarono a indicare con il
termine Epifania le manifestazioni divine (come i miracoli, i segni, le
visioni, ecc.) di Gesù[1]. Tra tutte queste manifestazioni ne sono sottolineate
in particolare tre: l'adorazione da parte dei Magi, il Battesimo di Gesù e il
primo miracolo avvenuto a Cana.
Oggi con questo termine si intende invece soltanto la prima
manifestazione pubblica della divinità, con la visita dei Magi.
I Magi
I Magi sono stati interpretati come Re per l'influsso di
Isaia 60,3 e sono stati attribuiti loro i nomi di:
Melchiorre (semitico),
Gaspare (camitico),
Baldassarre (giapetico).
Secondo il Vangelo di Matteo (2,2) i Magi (non precisati nel
numero), guidati in Giudea da una stella (αστερα, da ἀστήρ, stella o astro),
portano in dono a Gesù bambino, riconosciuto come "re dei Giudei" (Mt
2,2: βασιλευς των ιουδαιων), oro (omaggio alla sua regalità), incenso (omaggio
alla sua divinità) e mirra (anticipazione della sua futura sofferenza
redentrice) e lo adorano.
Nelle altre
confessioni cristiane
Nel mondo ortodosso, alcuni usano il termine Epifania per
indicare la festa che cade sempre il 6 gennaio (o tredici giorni più tardi
nelle Chiese che seguono il calendario giuliano) e viene più correntemente
chiamata Teofania. In questo giorno viene celebrato il battesimo di Gesù nel
Giordano, mentre la visita dei Magi, commemorata dai Cattolici di Rito Latino e
da altre Chiese occidentali in una festa a sé, nelle chiese di rito bizantino
viene celebrata il giorno stesso del Natale[2].
Nelle chiese cristiane ortodosse, il 7 gennaio si celebra la
Nascita di Gesù, a causa di una differenza di tredici giorni fra calendario
gregoriano, in uso in occidente dal 1581 e il calendario giuliano precedente,
ancora in uso in certe chiese ortodosse.
Aspetti folkloristici
e culturali dell'Epifania
Nelle varie culture la celebrazione dell'Epifania si
accompagna a simboli e tradizioni diverse di derivazione molto antica frammiste
a contaminazioni più recenti come:
l'accensione di fuochi augurali;
lo scambio di doni;
le feste popolari;
l'usanza dei regali ai bambini (nella calza), soprattutto
nei paesi di tradizione cattolica.
In Italia, i doni sono portati dalla Befana (impersonificata
da una vecchia brutta ma buona, legata secondo la tradizione all'adorazione dei
Magi). In Spagna e nell'America Latina di lingua spagnola, i regali sono
portati dai Re Magi.
Tradizioni italiane
A Milano, la mattina dell'Epifania, un imponente corteo in
costume accompagna tre figuranti, che impersonano i Magi, dalla basilica di
Sant'Eustorgio al Duomo, dove l'arcivescovo presiede la messa solenne.
In alta Valtellina è diffusa una tradizione che prescrive,
la mattina dell'Epifania, di salutarsi scherzosamente con il termine dialettale
"Gabinàt" (o Ghibinet a Livigno). Probabilmente questa parola è una
storpiatura del tedesco Gaben-nacht, "notte di doni", a ricordo dei
doni portati dai Magi. Chi non risponde prontamente all'insolito saluto deve
pagare il pegno e offrire un piccolo dono (era anticamente diffusa anche nella
vicina medio-alta Val Camonica - vedi Prestine).
In provincia di Treviso è diffusa l'usanza di accendere
grandi fuochi nelle piazze dei paesi alla vigilia dell'Epifania (panevìn).
Sicuramente si tratta di una tradizione che affonda le radici nelle credenze
pre-cristiane legate al solstizio d'inverno (a seconda della direzione delle
scintille si indovina come sarà l'anno che sta cominciando: "Se' e faive
va al garbin, parecia "l caro pa'ndar al muin. Se 'e faive va a matina,
ciol su 'l sac e va a farina", "Se le faville vanno a sud-ovest,
prepara il carro per andare al mulino. Se le faville si dirigono a oriente,
prendi il sacco e vai a cercare farina"). Tuttavia la spiegazione popolare
che viene data riferisce che questi fuochi servirebbero per far luce ai Magi
nel loro viaggio alla ricerca della grotta della Natività. Intorno al fuoco si
beve vin brulè (ottenuto dal vino bollito con chiodi di garofano e cannella) e si
mangiano dolci tipici tra cui la pinsa.
Un'altra leggenda lombarda, di origine varesina, vuole che
durante il trasporto da Milano a Colonia i corpi dei re Magi siano transitati
da Busto Arsizio, attraverso il borgo di via Savigo. Qui i bustocchi dedicarono
loro una porta, abbattuta nel 1880. Ancora oggi, alla vigilia dell'Epifania,
questi fatti sono ricordati a Busto Arsizio con una festa nel corso della quale
viene acceso un falò nei pressi del borgo di via Savigo. Il giorno seguente
prende il via un corteo in costume che commemora sia il viaggio dei Magi verso
Betlemme che il trasferimento dei corpi a Colonia.
Tradizioni spagnole
In Spagna e in tutti i paesi di lingua spagnola e catalana i
tre re (in spagnolo "los Reyes Magos" o '"Los Tres Reyes
Magos'", in catalano "els Reis Mags d'Orient") ricevono
letterine dai bambini e portano loro dei doni, per magia, la notte precedente
l'Epifania.
I Saggi vengono dall'oriente sui loro cammelli e fanno
visita alle case di tutti i bambini; come il più nordico Babbo Natale e le sue
renne, essi fanno visita a tutti i bambini nella stessa notte. In alcune zone i
bambini preparano una bevanda per ciascuno dei tre re. È tradizione preparare
anche cibo e acqua per i cammelli.
Secondo la tradizione, Melchiorre (Melchor) è un personaggio
di carnagione chiara che porta ai bambini dei gingilli; è vestito come un
sovrano medioevale e, nonostante sia il più giovane dei tre, è bianco di barba
e di capelli, per la punizione ricevuta da Gesù per aver dato eccessivo risalto
alla sua forza e giovinezza. Gaspare (Gaspar) è anche lui di carnagione chiara,
con un costume simile ma ha i capelli castani e porta con sé i giocattoli.
Baldassarre (Baltasar) è invece di carnagione scura ed è vestito come un arabo
o un moro. Il suo compito è quello di lasciare un pezzo di carbone ai bambini
che sono stati cattivi.
Le città di tradizione spagnola e catalana organizzano
parate notturne a cavallo, in cui i re e i loro servitori percorrono le vie
della città lanciando dolciumi ai bambini (e ai grandi) che fanno ala alla
manifestazione.
In tempi recenti questa tradizione, come quella del Presepe
e dell'Albero di Natale, in molte regioni si trova a coesistere con Papa Noel
(Babbo Natale), nei Paese Basco con Olentzero e in Catalogna con il Tió de
Nadal.
Tradizioni catalane
In Catalogna sono vive molte tradizioni specificamente
legate ai Re Magi, alcune delle quali del tutto locali, altre più diffuse.
Nella maggior parte della Catalogna, il Paggio Gregorio prepara la strada ai re
informandoli su chi sia stato buono o cattivo; nel paese di Cornellà de
Llobregat, invece, questo ruolo è svolto da Mag Maginet, mentre a Terrassa il
paggio si chiama Xiu-Xiu (tranne per Gaspare, il cui servitore è Hassim
Jezzabel).
Tradizioni valenciane
La parata dei re ad Alcoi (nella regione di Alicante della
comunità autonoma di Valencia) è ritenuta da alcuni la più antica del mondo; i
partecipanti che rappresentano i re e i loro paggi attraversano la folla a
piedi, offrendo i loro doni direttamente.
Tradizioni nei paesi
di lingua tedesca
In molte zone di lingua tedesca, soprattutto in Baviera, nei
cantoni cattolici della Svizzera e nell'Alto Adige, nella notte tra il 5 e il 6
gennaio i ragazzi girano per le strade dei paesi e segnano con il gesso, sulle
porte delle case, le cifre dell'anno in corso e la sigla KMB (la sequenza può
variare): viene simboleggiata una beneaugurante visita dei Magi (Kaspar,
Melchior e Balthasar) alla casa, per portarvi prosperità per l'anno in corso.
In Francia (Gallette de Roi) e in Svizzera (Corona dei Re
Magi), durante il pranzo del 6 gennaio, le famiglie sono solite dividere un
dolce al cui interno è nascosta una statuina raffigurante uno dei Re Magi.
Colui che trova la statuina può vantare il titolo di Re per l'intera giornata e
indossare la corona di carta dorata fornita con il dolce.
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