Maria Giovanna Aliano, poetessa in vernacolo gravinese
Politica e cultura
Maria Giovanna Aliano nacque a Gravina in Puglia il 1927 ed ivi morì nel 2000. Frequentò la scuola fino all’età di 12 anni ma, suo malgrado, non proseguì negli studi. A 19 anni, nel 1946 sposò Vito Angiulli e la loro unione fu allietata dalla nascita di 4 figli.
A partire dal 1985 allargò i suoi interessi, impegnandosi nel servizio di volontariato presso la parrocchia di San Matteo. Frequentò con assiduità la “Università della terza età”, dove fu stimolata a coltivare le tradizioni popolari, a ricordare canti e filastrocche antiche e a comporre poesie in vernacolo.
Attenta osservatrice dei fatti quotidiani e dei comportamenti umani, con ironia e semplicità scrisse in versi le sue profonde riflessioni coinvolgendo emotivamente i lettori, attratti da profondi insegnamenti di vita.
Con umiltà ed entusiasmo partecipò ad alcuni concorsi, con i quali ebbe modo di farsi conoscere ed apprezzare. Nel 1990, con la poesia “ Lanostalgì” vinse il premio “Profumo di una Città” e con la poesia “La gnostre” si segnalò al concorso indetto dal “Centro Studi delle Tradizioni popolari di Puglia e Basilicata”. Nel 1991 con la poesia “ Laverdoiche de Gravine” vinse il concorso indetto dall’I.R.I.P.A. Nel 1999 con la poesia “ La vèite” vinse il concorso bandito dal Centro Studi “Oscar Romero” di Acquaviva delle Fonti.