Madonna della Consolazione, trafugata a Gravina oggi venerata a Solofra
Città e territorio
Madonna della Consolazione
Gravina in Puglia e Solofra sono stati governati dagli stessi feudatari. La famiglia Orsini si fregiava del titolo di principe di Solofra e di Duca di Gravina. C'è un altro elemento che unisce Solofra a Gravina ed è il Santuario della Madonna della Consolazione. L'immagine della Madonna dipinta su pietra, certamente di origine bizantina, proviene da Gravina. Domenico Nardone, nel suo libro "Notizie Storiche sulla Città di Gravina, nel Cap. I e a proposito della Grotta-chiesa di San Michele, riporta: "Nella facciata opposta a quella dell'ingresso, e in prossimità dell'abside della V navata, vedonsi i resti di un arcosolio sormontato da una cornice intagliata nello spessore del masso, su motivo del IX secolo. Questa doveva sostenere una immagine affrescata su uno strato di grossi mattoni ricoperti d'intonaco, cosa che si rileva da alcuni residuI rimasti ancora oggi attaccati verso l'orlo interno della cornice. L'immagine, asportata da mano competente, non fu che quella della Madonna della Consolazione oggi venerata in una chiesa di Solofra, quale immagine miracolosissima. Quegli abitanti dicono infatti di averla rinvenuta in una delle grotte della nostra Gravina, donde fu trasportata a Solofra nel 1707, collocandola in primo tempo nella chiesa di San Giacomo e poi nel tempio che le fu eretto. Il giornale "L'Italia reale"pubblicato in Solofra (1921, n. 125), riportando questa notizia, dà dell'immagine la seguente descrizione: "Dipinta su pietra che la rappresenta col manto alla greca, di poco più di mezzo busto, in atto di sedere, tiene il Bambino Gesù sul dritto ginocchio; e sostenendolo con la destra, china il suo capo sopra di Lui. Il Bambino sorregge a sua volta un libro aperto, ove, da una parte stanno scritte a carattere bizantino le parole "Ego sum spes tua, e dall'altra Et consolatio tua; mentre con la destra pare accenni ed inviti ciascuno a leggere le parole scritte. (Data l'epoca 1707, l'esportazione di questa effige dalla chiesa di San Michele di Gravina dovette essere facilitata dai rapporti amministrativi che allora univano la città di Gravina e quella di Solofra, entrambe sotto il dominio degli Orsini Duchi di Gravina e Principi di Solofra. L'operazione dovette essere probabilmente diretta dal pittore Francesco Guarini di Solofra, il quale in quel tempo dimorava in Gravina per lavori che stava eseguendo per conto degli Orsini nella chiesa Ducale di S. Maria del Suffragio (Purgatorio), e dove si possono ammirare alcune sue pregevoli tele come: il quadro soprastante all'altare maggiore, quello della Immacolata e qualche altro, mentre i rimanenti sono attribuiti ai suoi discepoli. Nel museo Pomarici-Santomasi si conserva un altro quadro di questo autore riproducente la Disputa di Gesù coi dottori, e che sarebbe un duplicato di quello di Solofra".
Domenico Nardone, Notizie storiche sulla Città di Gravina, Mario Adda Editori Snc, IV Edizione a cura della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi, Martina Franca (TA) 2003
Domenico Nardone, Notizie storiche sulla Città di Gravina, Mario Adda Editori Snc, IV Edizione a cura della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi, Martina Franca (TA) 2003