La pienezza del Regno e la gioia del raccolto
Politica e cultura
Icona del seme e del granello di senape, Abbazia di Santa
Maria di Pulsano
Due piccole parabole (il grano che spunta da solo, il seme
di senape): storie di terra che Gesù fa diventare storie di Dio. Con parole che
sanno di casa, di orto, di campo, ci porta alla scuola dei semi e di madre
terra, cancella la distanza tra Dio e la vita. Siamo convocati davanti al
mistero del germoglio e delle cose che nascono, chiamati «a decifrare la nostra
sacralità, esplorando quella del mondo» (P. Ricoeur).
Nel Vangelo, la puntina verde di un germoglio di grano e un
minuscolo semino diventano personaggi di un annuncio, una rivelazione del divino
(Laudato si'), una sillaba del messaggio di Dio. Chi ha occhi puri e
meravigliabili, come quelli di un bambino, può vedere il divino che traspare
dal fondo di ogni essere (T. De Chardin).
La terra e il Regno sono un appello allo stupore, a un
sentimento lungo che diventa atteggiamento di vita. È commovente e affascinante
leggere il mondo con lo sguardo di Gesù, a partire non da un cedro gigante
sulla cima del monte (come Ezechiele nella prima lettura) ma dall'orto di casa.
Leggero e liberatorio leggere il Regno dei cieli dal basso, da dove il
germoglio che spunta guarda il mondo, raso terra, anzi: «raso le margherite»
come mi correggeva un bambino, o i gigli del campo.
Il terreno produce da sé, che tu dorma o vegli: le cose più
importanti non vanno cercate, vanno attese (S. Weil), non dipendono da noi, non
le devi forzare.
Perché Dio è all'opera, e tutto il mondo è un grembo, un
fiume di vita che scorre verso la pienezza. Il granellino di senape è
incamminato verso la grande pianta futura che non ha altro scopo che quello di
essere utile ad altri viventi, fosse anche solo agli uccelli del cielo. È nella
natura della natura di essere dono: accogliere, offrire riparo, frescura, cibo,
ristoro. È nella natura di Dio e anche dell'uomo.
Dio agisce non per sottrazione, mai, ma sempre per
addizione, aggiunta, intensificazione, incremento di vita: c'è come una
dinamica di crescita insediata al centro della vita. La incrollabile fiducia
del Creatore nei piccoli segni di vita ci chiama a prendere sul serio l'economia
della piccolezza ci porta a guardare il mondo, e le nostre ferite, in altro
modo. A cercare i re di domani tra gli scartati e i poveri di oggi, a prendere
molto sul serio i giovani e i bambini, ad aver cura dell'anello debole della
catena sociale, a trovare meriti là dove l'economia della grandezza sa vedere
solo demeriti.
Splendida visione di Gesù sul mondo, sulla persona, sulla
terra: il mondo è un immenso parto, dove tutto è in cammino, con il suo ritmo
misterioso, verso la pienezza del Regno. Che verrà con il fiorire della vita in
tutte le sue forme. Verso la fioritura della vita, Il Regno è presentato come
un contrasto, non uno scontro, bensì un contrasto di crescita, di vita.
Dio come un contrasto vitale.
Una dinamica che si insedia al centro della vita.
verso il paradigma della pienezza e fecondità. Il Vangelo sogna mietiture
fiduciose, frutto pronto, pane sulla tavola. Positività. Gioia del raccolto.Ermes Ronchi novena.it