L'umanità ha bisogno che lo Spirito la scuota
Politica e cultura
La Pentecoste, Duccio di Buoninsegna, Museo dell’Opera del
duomo, Siena.
Quando verrà lo Spirito, vi guiderà a tutta la verità. È
l'umiltà di Gesù, che non pretende di aver detto tutto, di avere l'ultima
parola su tutto, ma parla della nostra storia con Dio con solo verbi al futuro:
lo Spirito verrà, annuncerà, guiderà, parlerà.
Un senso di vitalità, di energia, di spazi aperti! Lo
Spirito come una corrente che trascina la storia verso il futuro, apre
sentieri, fa avanzare. Pregarlo è come affacciarsi al balcone del futuro. Che è
la terra fertile e incolta della speranza.
Lo Spirito provoca come un cortocircuito nella storia e nel
tempo: ci riporta al cuore, accende in noi, come una pietra focaia che alleva
scintille, la bellezza di allora, di gesti e parole di quei tre anni di
Galilea. E innamorati della bellezza spirituale diventiamo «cercatori veraci di
Dio, che inciampano in una stella e, tentando strade nuove, si smarriscono nel
pulviscolo magico del deserto» (D.M. Montagna).
Siamo come pellegrini senza strada, ma tenacemente in
cammino (Giovanni della Croce), o anche in mezzo a un mare piatto, su un guscio
di noce, dove tutto è più grande di noi. In quel momento: bisogna sapere a ogni
costo/ far sorgere una vela / sul vuoto del mare (Julian Gracq).
Una vela, e il mare cambia, non è più un vuoto in cui
perdersi o affondare; basta che sorga una vela e che si lasci investire dal
soffio vigoroso dello Spirito (io la vela, Dio il vento) per iniziare una
avventura appassionante, dimenticando il vuoto, seguendo una rotta. Che cos'è
lo Spirito Santo? È Dio in libertà. Che inventa, apre, scuote, fa cose che non
t'aspetti. Che dà a Maria un figlio fuorilegge, a Elisabetta un figlio profeta,
e che in noi compie instancabilmente la medesima opera di allora: ci rende
grembi del Verbo, che danno carne e sangue e storia alla Parola.
Dio in libertà, un vento nomade, che porta pollini là dove
vuole, porta primavere e disperde le nebbie, e ci fa tutti vento nel suo Vento.
Dio in libertà, che non sopporta statistiche.
Gli studiosi cercano ricorrenze e schemi costanti; dicono:
nella Bibbia Dio agisce così. Non credeteci. Nella vita e nella Bibbia, Dio non
segue mai degli schemi. Abbiamo bisogno dello Spirito, ne ha bisogno questo
nostro mondo stagnante, senza slanci. Per questa Chiesa che fatica a sognare.
Lo Spirito con i suoi doni dà a ogni cristiano una
genialità che gli è propria. E l'umanità ha bisogno estremo di discepoli
geniali. Abbiamo bisogno cioè che ciascuno creda al proprio dono, alla propria
unicità, e così possa tenere alta la vita con l'inventiva, il coraggio, la
creatività, che sono doni della Spirito. Allora non mancherà mai il vento al
mio veliero, o a quella piccola vela che freme alta sul vuoto del mareErmes Ronchi novena.it