L’Altare Maggiore della nostra Cattedrale
Città e territorio
[Originariamente i documenti d’archivio definiscono l’Altare Maggiore della Cattedrale “eretto in forma basilicale”. Nel Settecento fu ricostruito con uno schienale a tre ampie gradinate, sovrastanti la mensa, che imponeva la celebrazione dei sacri riti con i Ministri del culto divino di spalle al popolo].
Nell’epigrafe collocata in alto nella parete che delimita il presbiterio lungo la parte terminale della navata destra della nostra Cattedrale sono riportate le notizie in dettaglio inerenti l’Altare Maggiore con i nomi dei vescovi che concorsero in vario modo alla installazione, allo spostamento, all’ampliamento e completamento, alla consacrazione mediante l’unzione col sacro crisma, all’inserimento,nello steso altare,delle reliquie di Santi Martiri. Sono menzionati alcuni Vescovi che concorsero alla messa in opera dello stesso Altare Maggiore. Nell’ epigrafe,qui tradotta in forma letterale, è ricordato, seguendo l’ordine di successione,Mons. Marcello Cavalieri, già Frate Domenicano, [44° vescovo di Gravina dal 1690 al 1705, che, entrato in Diocesi provvide con denaro proprio e con il concorso del Cardinale Fra Vincenzo Maria Orsini poi divenuto Pontefice col nome di Benedetto XIII, alla ricostruzione del campanile della Cattedrale, già rovinato nel 1659 e non ancora ricostruito. Lo stesso Vescovo si impegnò nel completamento dei lavori di decorazione al soffitto della Cattedrale e agli altari, in primis erigendo e consacrando l’Altare Maggiore]. Segue Mons. Capuano (44° Vescovo di Gravina dal 1705 al 1708) già Frate Domenicano, che rimosse l’Altare Maggiore dal primo sito in cui era stato installato.Nel 1714 il Cardinale Fra Vincenzo Maria Orsini, anch’egli Frate Domenicano, durante la permanenza a Gravina come Visitatore apostolico, provvide a riconnettere e a consacrare lo stesso Altare Maggiore col sacro crisma. In seguito, Mons. Nicola Cicirelli, [49° Vescovo di Gravina dal 1758 al 1790], il 12 giugno 1774 inserì nello stesso Altare Maggiore le reliquie di alcuni Santi Martiri, menzionati nella stessa epigrafe, e concesse 40 giorni di “autentica indulgenza” a tutti coloro che, nella ricorrenza di ogni anniversario di quella data, lo visitassero.[Con i restauri effettuati dopo il Concilio Vaticano II e la ristrutturazione dell’intero presbiterio, lo stesso Altare Maggiore fu adeguato alle nuove disposizioni liturgiche, e furono valorizzati paliotti ed altri pezzi marmorei, preesistenti qua e là nella stessa Cattedrale. Al termine dei lavori di ristrutturazione lo stesso altare fu consacrato da Mons. Giuseppe Vairo il 6 febbraio 1972].
Le notizie in parentesi quadra sono state desunte dall’opuscolo “Basilica Cattedrale di Gravina”, testo e redazione di Mons. Domenico Farella, Ed. Capitolo Cattedrale, Tipografia Meridionale s.r.l. Cassano Murge (Bari).
Ecco la traduzione letterale dell’ epigrafe in parola.
A DIO OTTIMO MASSIMO
IN ONORE DELLA MADRE DI DIO ASSUNTA IN CIELO
L’ ALTARE MAGGIORE PER CURA E ZELO DEL VESCOVO CAVALIERI FRATE RELIGIOSO
ERETTO E CONSACRATO
DAL VESCOVO CAPUANO PARIMENTI FRATE MONACO,RIMOSSO DAL PRIMO SITO,
E DALL’EMINENTISSIMO FRA VINCENZO CARDINALE ORSINI DI QUESTA CHIESAVISITATORE APOSTOLICO
DI POI PAPA BENEDETTO XIII DI SANTA MEMORIA IN FORMA PIU’ CONSONA
CONNESSOE UNTO COL SACRO CRISMA
E DI NUOVO RISTRUTTURATO ED ABBELLITO CON NUOVE AGGIUNTE
NICOLA CICIRELLI VESCOVO DI GRAVINA IL 12 GIUGNO 1774,
INSERITE LE RELIQUIE DEI SANTI MARTIRI BONIFACIO, PANTALEONE E LAURENTINO,
DIEDE INIZIO ALLE SACRE CERIMONIE
E A COLORO CHE LO VISITASSERO OGNI ANNO
RICORRENDO L’ANNIVERSARIO DELLA CONSACRAZIONE
CONCESSE 40 GIORNI DI AUTENTICA INDULGENZA.
(Traduzione letterale a cura del prof. Pietro Elia)