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Città e Territorio
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Riportato alla luce il bellissimo campanile di San Francesco, un tempo preda dell'incuria e dell'oblio,
oggi splendente e finalmente apprezzato nella sua interezza.
I lavori di Restauro conservativo e consolidamento strutturale del campanile del complesso conventuale San Francesco d'Assisi di Gravina in Puglia, appena terminati, sono stati i primi compiuti sul manufatto dal tempo della sua realizzazione ad eccezione dell'intervento del 1931 anno in cui, il lato a sud, dopo essere stato colpito da alcuni fulmini fu ricostruito in cemento armato con la riproposizione delle originarie forme. In tempi più recenti, negli anni '60, fu sostituita la croce in ferro con una illuminata che però cadde quasi immediatamente a causa di forti raffiche di vento. Fu nuovamente riposizionata quella precedente, bloccata da ferri lunghi quasi un metro inseriti nella cuspide e tenuti da una colata in cemento. Sulla cima venne realizzato un plinto in cemento armato che ne ha offuscato le forme e le modanature e ha determinato, nel tempo, lo sgretolamento dei conci di pietra a causa dell'ossidazione del ferro. L'intervento di restauro è partito infatti dall'alto, con la demolizione del plinto in c.a., con lo smontaggio della croce in ferro e con la rimozione dei conci di mazzaro ammalorati a forte rischio di caduta. Dopo l'accurato studio della stereotomia dei conci rimossi è stato creato un modello tridimensionale che ha permesso la ricostruzione della parte mancante con la riproposizione della forma originaria della cuspide grazie ad un pantografo tridimensionale a controllo numerico che ha consentito la realizzazione dei conci nella loro forma e struttura. Il materiale scelto è il mazzaro, lo stesso di cui era costituita la cuspide originaria e che presenta ovviamente una colorazione diversa rispetto alla restante parte ma che si è voluta mantenere per evidenziare l'intervento di ricostruzione realizzato con questo restauro. È stata riposizionata la croce in ferro utilizzando un tubolare in acciaio inox inserito nella cuspide e ripristinato il movimento della banderuola. Si è proceduto alla idropulitura delle superfici, ricorrendo, in alcune porzioni, alla microsabbiatura, per la rimozione dei depositi superficiali e all'applicazione del biocida per l'eliminazione dei muschi e dei licheni depositatisi. Con lo scuci-cuci sono state ripristinate le porzioni dell'apparato murario impropriamente rabberciate con materiali inadeguati. Le cornici sono state liberate dalla vegetazione infestante, che ha causato la disgregazione della malta, mettendo in serio pericolo la stabilità dei conci. Le decorazioni ricostruite nel 1931 in cemento, che presentavano i ferri in avanzato stato di degrado, sono state rimosse nelle parti pericolanti per consentire l'esecuzione del trattamento passivante dei ferri e procedere alla riproposizione della decorazione. Tutti gli oggetti, le cornici e le decorazioni sono state protette da una copertina in cocciopesto per garantire un adeguato isolamento dalle infiltrazioni di acqua. Al termine delle lavorazione di pulitura e di ripristino su tutte le superfici è stato passato, fino a saturazione, il trattamento consolidante. Solo sulle parti in tufo è stata eseguita una leggera velatura a base di latte di calce con l'aggiunta di terre naturali per uniformarne le tonalità. Anche i vani delle celle campanarie sono stati oggetto dei lavori di restauro che hanno previsto la sistemazione dei pavimenti, recuperando una parte delle mattonelle in cotto e, riproponendo, dopo ben cinquant'anni, la possibilità di raggiungere il secondo livello delle campane grazie ad una nuova scala in ferro zincato in sostituzione della vecchia in legno. Con l'occasione è stato inoltre riattivato il movimento della campana grande che è tornata ad oscillare il 4 ottobre del 2015, dopo ben cinquant'anni. Sono stati sostituiti gli infissi che si presentavano di tipologie e forme diverse mentre le aperture delle celle campanarie sono state chiuse da reti antipiccione ma che consentono il passaggio dei falchi grillai al fine di favorire la loro nidificazione e quindi garantire la protezione di questa specie. Il campanile è stato dotato di un sistema di parafulmine e l'impianto elettrico è stato adeguato alla vigente normativa con l'installazione di corpi illuminanti che ne valorizzano le eleganti forme. La realizzazione delle opere di restauro hanno riportato alla luce il bellissimo campanile di San Francesco, un tempo preda dell'incuria e dell'oblio, oggi splendente e finalmente apprezzato nella sua interezza. Il restauro è stato possibile grazie all'infaticabile impegno del parroco della chiesa di San Francesco Padre Mario Marino.
A cura dei Progettisti e della Direzione Lavori
Foto di Carlo Centonze