Gravina in Puglia, notizie, storia, cultura,politica,turismo


Vai ai contenuti

Descrizione artistica della Chiesa di San Francesco d'Assisi

Città e Territorio

Gravina in Puglia San Francesco


La Chiesa di S. Francesco, è considerata dagli esperti un insigne monumento e un capolavoro rinascimentale che ci riporta alla grande arte del '500. "E' situata nella omonima piazzetta, a cui si accede da un ingresso a porta sormontata da un arco che riesce a dare la straordinaria dimensione di una chiesa maestosa e nel contempo semplice, quasi staccandola dal mondo circostante" (prof. G. Pacella, Il Giornale della Murgia, 1996, pag. 35).
La Facciata
Colpisce immediatamente la sua facciata che è la parte più bella e originale della chiesa. Nelle sue linee ricorda il romanico pugliese, ma l'epoca della sua costruzione è certamente di ordine rinascimentale; presenta una parte centrale, incorniciata da un portale a rosette appena accennata di delicata fattura, e due porte laterali che, staccate dal corpo centrale da lesene appena abbozzate, indicano l'accesso alle navate laterali. Al di sopra della porta centrale culminante in un arco abbozzato, si apre un rosone con raggi a colonnette bombate che si congiungono al centro in un gioco di linee e curve. Il cornicione che chiude la parte inferiore, è sormontato da un timpano alleggerito da un occhio circolare al centro in un movimento armonioso con il rosone sottostante. Le linee semplici ricordano la sobrietà tipicamente francescana, arricchita da qualche elemento ornamentale nel cornicione e nei capitelli a rilievo che completano le quattro lesene che comprendono le tre navate.
Interno della Chiesa
Entrando nella chiesa si ha immediatamente, in una splendida visione d'insieme, tutta la dimensione della maestosità rinascimentale in un contrasto di luci e di ombre che aumenta la suggestività delle linee fuse tra loro in perfetta armonia e conferisce ampiezza allo spazio, grazie anche alle finestre oblunghe aperte sulle pareti laterali. La navata centrale, lunga fino all'abside, m. 27,50, è separata da quelle laterali per mezzo di arcate ampie a tutto sesto sorrette da agili colonne in pietra con capitelli di ordine Ionico-Corinzio. Al di sopra del cornicione, quasi a conferire maggiore spazio, si aprono su entrambi i lati bifore che ricordano il romanico. Un'ampia arcata divide la navata dall'abside... e si completa con un soffitto a capriate conferendo ancora fascino al tutto. Le navate laterali, spoglie di altari, se si esclude quello di S. Antonio in marmo con motivi madreperlacei, presentano due affreschi riscoperti durante gli ultimi restauri (1963). Sulla navata di sinistra un trittico con archi e rosette che mostrano il Crocifisso con ai lati S. Francesco e S. Antonio, affresco riferibile affrescante attivo nella prima metà del XVI secolo; successivamente un pregevole dipinto su tavola, riproducente la visita dei Re Magi alla grotta di Betlemme. Questo capolavoro della pittura cinquecentesca porta la firma di Sebastiano Pisano (Sebastianus Pisanus), ma non ha la data. Sulla navata di destra è raffigurata la vergine con il Bambino, due angeli che la incoronano e altri due che indicano il modello di una chiesa che sembra sia proprio la chiesa di S. Francesco. Le tinte dei due affreschi, purtroppo, sono slavate e lo stato dei dipinti molto deteriorato. Sul volto della Madonna, qualche studioso, al tempo del restauro, ha visto un'impronta di scuola raffaelliana. Altri elementi di valore sono il Crocifisso ligneo dietro l'altare maggiore e una Madonna lignea policroma del tardo seicento sulla navata di sinistra.
L'abside
L'abside è di forma ottagonale su pianta quadrata. E' una mole possente con una doppia cornice scolpita, che gira attorno con triglifi e rose. E' sormontato da un lanternino di linea così pura e classica, così leggero, aerea che da una particolare grazia alla mole massiccia sulla quale poggia. Sul fondo un meraviglioso organo settecentesco, opera di un certo Francesco Carelli di Valle Nova, che ha sostituito il vecchio di cui non esiste più traccia e che, come la maggior parte degli organi in quell'epoca, era collocato sulla porta principale, sotto il rosone.
La sacrestia
La sacrestia ha la volta tramezzata da cordoni e da lunette. Ha due finestre verso oriente e, fra queste, il "lavabo" (una volta obbligatorio in tutte le sacrestie e serviva al sacerdote per lavarsi le mani prima della celebrazione della S. Messa) fatto al tempo di Mons. Michele De Angelis, giacche è sormontato dal suo stemma rappresentato qui da uno scudo inquadrato portante nel riquadro A l'emblema dei francescani; nel riquadro B cinque cappelli da vescovo; nel riquadro C una testa d'angelo alata e nel riquadro D un cuore con tre chiodi. Dalla sacrestia si accede ad una scala a chiocciola che porta alla cantoria, ma che anticamente doveva portare al vecchio campanile, ormai scomparso, per cui la scala termina su di un ripiano a livello dei tetti.

Convento-Chiesa San Francesco d’Assisi in Gravina in Puglia, dei frati Minori Conventuali, 1998.

Home Page | Città e Territorio | Manifestazioni | Palazzo di Città | Politica e cultura | Cerca - Contatti | Leggi i giornali | Fotogallery | Mappa del sito


Torna ai contenuti | Torna al menu