Menu principale:
Città e Territorio
II noto storico gravinese D. Nardone, in un articolo pubblicato sul "Bollettino Diocesano Pace e Bene" del gennaio 1930 anno IV n.1 pag. 4, fa del campanile di S. Francesco la seguente descrizione: "L'attuale campanile fu edificato a cura dei Padri Francescani, nell'anno1766. In tale circostanza fu restaurata la sottostante Chiesa di S. Antonio e la base, o primo piano del campanile, costituì il suo nuovo prospetto. Esso rappresenta per altezza e struttura, il più bei campanile che orna la nostra città, occupando una superficie di m. 6.70 per 5.50 uguale a mq. 37 circa, e sopraelevandosi in tre piani, per un'altezza di circa 40 metri. Nella sua struttura principale risulta a paraste e trabeazione dell'ordine Dorico-Toscano, con motivi accennati ad un barocco molto ingentilito. Ha fregio ornato di triglifi emetope, con decorazioni in bassorilievo; le finestre, che si aprono nei quattro lati dei due piani ove si trovano le campane, sono ad arco a tutto sesto, e provviste di balaustrate, mentre sul terzo piano si eleva svelto ed elegante il cupolino a pera, o guglia sormontato da palla con la croce, e fenestrato nella base da occhi. La costruzione è solida, con spessore di muro che va da un metro a 0.90, composta tutta di mazzaro fino alla cornice del primo piano (10 metri di altezza) tanto nella parte esterna quanto internamente. Nel resto è di cozzarolo (tufo carpano) senza nessun riempimento in mezzo, ossia midollo". Sul portale d'ingresso si legge: Campanilem hanc Turrim; Divo Patriarchae Francisco; Ecclesiam Divo Antonio Patavino; Erigere Restaurare Cenobii aere; PP. Curarunt A.D. MDCCLXVI (Questa torre campanaria dedicata al Santo Patriarca Francesco, la chiesa (dedicata) a S. Antonio di Padova, furono (la prima) eretta, (la seconda) restaurata a cura dei padri con denaro del convento nell'anno del Signore 1766.) L'articolo continua ricordando la bufera che nella notte del 05/11/1929 si abbatté su tutta Gravina e le scariche elettriche che danneggiarono gravemente il campanile, si da comprometterne la stessa stabilità. L'autore conclude il suo scritto sollecitando chi di dovere a provvedere con tempestività alle necessarie e urgenti riparazioni, prima che sia troppo tardi e si corra il rischio (com'è avvenuto nel passato per altre opere d'arte della città), che la cittadinanza venga privata fatalmente di un'opera d'arte così bella e importante. La sollecitazione di Nardone incontrò pronta sensibilità da parte dell'Amministrazione Comunale ed il 17 giugno 1931 la stupenda torre campanaria di S. Francesco era già tornata al suo splendore. A perenne testimonianza di ciò, sull'epigrafe affissa a sinistra dell'attuale ingresso del convento si legge la seguente iscrizione: DA VIOLENTI SCARICHE ELETTRICHE; ROVINATA; NELLA TEMPESTOSA NOTTE DEL 5 NOV. 1929; L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE; PER INTERESSAMENTO E CONCORSO; DELL'INTERA CITTADINANZA; RESTAURO'; A.D. 17 GIUGNO 1931.
Convento-Chiesa San Francesco d’Assisi in Gravina in Puglia, dei frati Minori Conventuali, 1998.