Il vento dello Spirito che porta la libertà
Politica e cultura
La Pentecoste del Moretto, Pinacoteca Tosio
Martinengo di Brescia
Lo Spirito Santo, il misterioso cuore del mondo, il
vento sugli abissi, l'Amore in ogni amore, è Dio in libertà, un vento che porta
pollini dove vuole primavere, che non lascia dormire la polvere, che si abbatte
su ogni vecchia Gerusalemme. Dio in libertà, che non sopporta statistiche, che
nella vita e nella Bibbia non segue mai degli schemi. Libero e liberante come
lo è il vento, la cosa più libera che ci sia, che alle volte è una brezza
leggera, alle volte un uragano che scuote la casa; che è voce di silenzio
sottile, ma anche fuoco ardente chiuso dentro le ossa del profeta (Ger 20,9).
Pentecoste è una festa rivoluzionaria di cui non abbiamo ancora colto appieno
la portata. Lo Spirito «vi insegnerà ogni cosa»: lui ama insegnare,
accompagnare oltre, far scoprire paesaggi inesplorati, portare i credenti a
vivere in «modalità esplorativa», non come esecutori di ordini, ma come
inventori si strade. Lo Spirito è creatore e vuole discepoli geniali e
creatori, a sua immagine. Vento che non tace mai, per cui ogni credente ne è
avvolto e intriso, così che ognuno ha tanto Spirito Santo quanto ne hanno i
pastori. Infatti «il popolo di Dio, per costante azione dello Spirito,
evangelizza continuamente se stesso» (Evangelii Gaudium 139). Parole come un
vento che apre varchi, porta sentori di nuove primavere.
Il popolo di Dio evangelizza se stesso,
continuamente. Una visione di potente fiducia, in cui ogni uomo e ogni donna
hanno dignità di profeti e di pastori, ognuno un proprio momento di Dio, ognuno
una sillaba del Verbo, tutti evangelisti di un proprio «quinto evangelio»,
sotto l'ispirazione dello Spirito. Verrà lo Spirito, vi riporterà al cuore
tutto di Gesù, di quando passava e guariva la vita, e diceva parole di cui non
si vedeva il fondo. Ma non basta, lo Spirito vi guiderà alla verità tutta
intera: apre uno spazio di conquiste e di scoperte; vi insegnerà nuove sillabe
divine e parole mai dette ancora. Sarà la memoria accesa di ciò che è accaduto
«in quei giorni irripetibili» e insieme sarà la genialità, per risposte libere
e inedite, per oggi e per domani.
Lévati o remoto Spirito/ candida già freme/ alta/
la vela (Davide M. Montagna). Una vela e il mare cambia, non è più un vuoto in
cui perdersi o affondare. Basta che sorga una vela, alta a catturare il soffio
dello Spirito, per iniziare una avventura verso nuovi mari, verso isole
intatte, dimenticando il vuoto. E da là dove ti eri fermato, lo Spirito libero
e liberante di Dio ti farà ripartire, mentre continua a compiere nella Chiesa
la stessa opera che ha compiuto con Marco, Luca, Matteo, Giovanni: continua a
far nascere evangelisti. E a farli navigare nel suo Vento.
Ermes Ronchi, avvenire.it