Il Precetto Pasquale; era tutto pronto!
Politica e cultura
Come ogni anno, anche quest'anno ci saremmo recati presso la Cattedrale di Gravina, ospitati dall'arcivescovo di Gravina, Altamura ed Acquaviva delle Fonti, Monsignor Giovanni Ricchiuti, per celebrare il Precetto Pasquale; era tutto pronto! I ragazzi, ben preparati da prof. Andrea Cicolecchia, avrebbero eseguito i canti e, guidati dalla prof.ssa Maria Arcangela Cassese, avrebbero esposto le loro suppliche al Signore. Sotto la mirabile del prof. di Religione Vito Raguso, il giorno del Precetto pasquale si sarebbe trasformato in una grande festa all'insegna del bel tempo e della gioia di stare e pregare insieme.
Così non è stato, ma la festa è stata celebrata ugualmente perché anche quest'anno la comunità dell'I.C. "Nunzio Ingannamorte" è stata vicino alle famiglie bisognose della nostra città. I beni di prima necessità che erano stati offerti generosamente dalle famiglie dei nostri ragazzi e che sarebbero stati donati alla chiesa durante l'offertorio, sono stati devoluti a favore della Protezione Civile di Gravina che, in tal modo, è riuscita ad alleviare lievemente le sofferenze di alcune famiglie indigenti della nostra città. Questo è il messaggio e l'insegnamento che la scuola deve dare ai ragazzi! La cultura del dono e della solidarietà non deve essere solamente una bella frase da utilizzare quando si vuol fare un bel discorso; la solidarietà deve trasformarsi in atti pratici, concreti affinché il nostro cuore trabocchi d'amore nei confronti del prossimo. Esso può essere vicino a noi, come in questi giorni, ma può anche essere lontano migliaia di chilometri, la sostanza non cambia. Se non amiamo l'altro e ci precludiamo ogni forma di comprensione e di vicinanza ai nostri simili, lo spirito s' inaridisce ed il campo fertile da coltivare per produrre cibo lascia il posto al deserto in cui il silenzio è assordante e la vita cede il posto alla morte.
Dal deserto, però, può risorgere la vita perché è nel deserto che Cristo fu tentato da Satana ed è qui che l'ha sconfitto perché Cristo, pur morendo in croce, risorge da morte. La croce è la morte dell'uomo che si dona per poi risorgere e ritornare vittorioso alla vita. Oggi, purtroppo, siamo circondati dalla morte, ma dobbiamo confidare nel Cristo risorto che, come ha detto Monsignor Ricchiuti, ci prospetti un futuro aperto alla speranza.
Maria Arcangela Cassese