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Gli anziani non vanno ignorati

Politica e cultura
La terza età ha un valore senza tempo. Questa frase oggi più che mai assume un profondo significato proprio in questo periodo in cui tante persone a causa della pandemia hanno perso la vita e tra queste il maggior numero di vittime rientra nelle fasce di età più avanzata. Sono rimasto particolarmente impressionato dalla notizia relativa alla “strage silenziosa degli anziani” nelle Case di Riposo che mi ha spinto a questa riflessione. La finalità primaria è sollecitare il mondo Istituzionale e Politico ad avere maggiore attenzione verso il mondo degli anziani e una sensibilità speciale per un miglioramento della qualità di vita degli stessi. Premetto che da parte mia non vi è nessun pregiudizio e che non ho nulla contro gli Istituti o di alcune Case di Riposo, che, di norma, salvo errori o irresponsabilità, si sono mostrate all'altezza del loro delicato compito. La verità è che la società ha dimostrato di aver dimenticato gli anziani e la politica non dà segni di vita verso un mondo che soffre e sta pagando un tributo davvero grave. Alcuni politici, fortemente ammalati di demagogia e di populismo, anziché proporre soluzioni e modelli sociali più adeguati, stanno cavalcando l'idea che i vecchi siano solo un peso per la collettività: con le loro pensioni, con le provvidenze sociali di cui usufruiscono, con i servizi sanitari di cui hanno bisogno, rispetto ai Giovani, a loro dire trascurati dallo Stato. È una visione utilitaristica ed egoistica, insensata e distruttiva di una comunità, portato avanti da una parte politica che attribuisce all’interesse economico una priorità assoluta nella scala dei valori, compresa la vita e la sicurezza sociale. L'obiettivo è smantellare il sistema di protezione sociale conquistato in 70 anni di lotte democratiche e di solidarietà sociale tra le generazioni. Si inizia con il denigrare una intera categoria di 1 persone, poi si prova a creare una sterile contrapposizione tra individui con età diverse, o peggio, all'interno delle stesse famiglie tra persone legate da vincoli di affetto e di rispetto; si teorizza l'assegnazione di benefici eccessivi a favore degli anziani a discapito delle generazioni future. Insomma, si mette in discussione il Patto sociale che lega le generazioni di padri e figli, e che resta fondamentale per una società democratica a dimensioni umane. Qualcuno dovrebbe chiedere scusa e non utilizzare gli strumenti “dell'informazione” per affermare queste malsane idee. Anche perché nessuno può dimenticare che tali persone, avanti negli anni, hanno passato una vita al servizio delle famiglie e concorso con le loro capacità e possibilità, come recita la Costituzione, al progresso materiale, economico e spirituale della società italiana. Mi chiedo gioverebbe ai figli o ai nipoti avere genitori o nonni più poveri. A tal proposito mi piace richiamare l'articolo 29 della Costituzione Italiana che riconosce “i diritti della famiglia” e ne esalta la sua centralità per la condizione di autonomia e di preesistenza allo Stato. Siamo seri, la nostra società, purtroppo, non è amichevole verso gli anziani a casa e verso le famiglie; non li sostiene o non li accompagna, e non fa nulla per aiutare l'anziano a restare a casa, creando attorno a lui una rete di solidarietà che non li allontana dal contesto umano in cui sono vissuti per una vita; Quello che sta accadendo mi porta a dire che l'Istituto o la Casa di Riposo non è la risposta unica, che deve essere utilizzata come eccezione, anche laddove gli standard delle residenze Sanitarie sono buone. In Italia và recuperata e rafforzata l'assistenza domiciliare, peraltro meno costosa del ricovero. Cosi come le famiglie possono utilizzare le norme per sostenere le spese relative alle badanti o a regolarizzare, assieme al mondo delle Colf; dei Baby Sitter che vivono nel Nostro Paese. Ricordo che l'anno scorso in Puglia fu approvata la legge Regionale n. 16 del 30 Aprile 2019 “per 2 promuovere e valorizzare l'invecchiamento attivo e della Buona Salute della persona avanti negli anni”. Bisogna convincersi che il problema da risolvere è riportare dove è possibile l'anziano a vivere nel suo ambiente. Di fronte alle prime difficoltà, non liberarsene prendendo la via della Casa di Riposo. Dobbiamo cambiare mentalità e politiche sociali, anche perché il problema è che gli anziani in Istituto muoiono di più di quelli di casa. È questa la via per restituire almeno un po’ di tenerezza con la quale ciascuno di noi è stato accompagnato nella vita dagli anziani di ogni tempo. Personalmente, mi sento pienamente interpellato dal concetto di benevolenza quando mi dispongo a dare: “il dare è sempre darsi” anche perché non posso separare quello che dono da quello che io sono. Perciò, gli anziani come soggetti FRAGILI in una Società Democratica e Sociale vanno protetti e tutelati il più possibile per il contributo di umanità, di solidarietà, di esperienza che possono trasmettere alle generazioni future e al Bene Comune. È questo l’insegnamento che da Figlio, e oggi da Padre e da nonno ho ricevuto dalla vita e che mi sforzo di trasmettere alla Comunità con i miei comportamenti. Il nostro dovere sociale, perciò, è quello di non far mai venire meno ai nostri anziani il conforto delle Famiglie e la solidarietà della Società.
Prof. Pietro Pepe


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