È bruna, è alta e prosperosa.
Politica e cultura
Gravina in Puglia - Rione Piaggio - Foto di Carlo Centonze
Per viziosi e sfaticati, dopo la cantina vien la femmina. Sicché, a sera avanzata, giustappunto avvinazzati, se ne scendono a gruppetti abbasso al Chiancone, che è la punta estrema del Piaggio.
In quelle minuscole e puzzolenti grotte-case fronteggianti la gravina, alla fioca luce d'una mesta lampada, sorelle nella sventura, si vendono. Jangelìn "lasparem 'mbjtt", Mariètt "la quaratin", e Carmèlìn, la bella comare del "malacarne".
Ognun dei debosciati ha proposito ogni volta d'appartarsi col boccone più gustoso ch'è Carmèlìn, ma, un po' per la mercede alquanto salata, un po' più per la bieca e assidua vigilanza del temibile compare, è sempre con qualchedun'altra che poi finisce per spegnere l'eccitamento.
È bruna, è alta e prosperosa. È una gran bella donna, Carmelina. Figlia della ruota, s'è lasciata cadere non senza disgusto al fondo della vita unicamente per amore di Giuseppe: se non si fosse fatta puttana, il suo uomo avrebbe con tinuato a delinquere rischiando di finire i suoi
dì in una prigione. Sol che questo sacrificio, ahi lei! non l'è affatto stimato dacché Gesèpp persiste nell'esser suo manigoldo, alternando, indomito, prigionia e libertà. Inoltre, il malacarne fa di lei un uso cinico: nessuna gratitudine, ne' dimostrazione d'affetto, solo legnate, alla cieca.
Egli poi raccoglie quell'amore con l'indifferenza di chi vive costantemente nella considerazione di se stesso.
Andrea Riviello, "Piaggio", Matera, 2003