Centro storico e dintorni
Città e territorio
A due passi dal Museo "E. Pomarici Santomasi" è ubicata la Chiesa di S. Sofia. E’ alla Duchessa Angela CASTRIOTA SCANDEMBERG, figlia di un discendente dell'eroe albanese Giorgio Scandemberg (1500) che la Chiesa di S. Sofia deve il suo abbellimento e la sua storia. Morta giovanissima, la Duchessa fu sepolta nella stessa chiesa dove le fu eretto un magnifico sarcofago di marmo di stile cinquecentesco a cura del marito Orsini d'Aragona, VI Duca di Gravina. Degni di lode, nella chiesa, sono la cupola con lanterne e il soffitto in legno cassettonato e decorato. Nel 1539 il Duca Ferdinando Orsini fece aggiungere alla chiesa un monastero di Clarisse. C'è un bellissimo chiostro con doppio porticato, sorretto da pilastri del pianoterra e da colonne con stupendi capitelli nel piano superiore. Tappa d'obbligo per i forestieri è la visita al Museo “Ettore Pomarici Santomasi” ubicato a metà strada tra la Cattedrale e la Chiesa di S. Sofia. A piano terra, sistemati così come in origine, gli affreschi bizantini della chiesa-grotta S. Vito Vecchio, con abside e pareti decorati databili fine Duecento. A primo piano, oltre gli Uffici, l'appartamento di famiglia, conservato nella stessa sistemazione in cui trovavasi alla morte del Barone Santomasi e che risale a poco prima della seconda metà del sec. XIX (soffitto ligneo del XVIII secolo, pavimento in mosaico e decorazioni, mobilio, candelabro, ritratti di famiglia, della prima metà del sec. XIX. Letto in ottone XIX secolo. La cappella con altare in legno con crocifisso in argento). Sempre a primo piano esiste una ricchissima biblioteca di volumi catalogati per autore e soggetto. Nei piani superiori: sala della Peucetia, sala Apula, sala numismatica (monete greche di ritrovamento locale posteriori al 475 a .C., un esemplare della Peucetia e due della rarissima moneta dei Sidini - monete possedute soltanto dai musei di Londra e Berlino -, monete della Repubblica e dell'Impero romano). Sala delle ceramiche e delle armi (cimeli austro-ungarici, ricordi dell'Italia e dei suoi alleati). Sala dei gravinesi illustri. Infine una pinacoteca ricca di tavole che talvolta nella tecnica e nello stile raggiungono accenti di vera bellezza. Scendendo per il centro storico incontriamo la Cattedrale di Gravina, un bellissimo edificio di stile rinascimentale con avanzi gotici e romani. Crollata nel 1456 per un terremoto, fu riedificata sulla vecchia pianta per interessamento di Mons. Matteo d'Aquino e del Duca Ferdinando II (1583), L'interno è a pianta basilicale a tre navate divise da quattordici colonne con svariati capitelli nei quali si rivela la feconda vena narrativa degli artisti del Rinascimento e sui quali si impostano le arcate a pieno centro. Il soffitto, in legno decorato e intagliato è a volta sulle navate laterali. Lo stile è barocco. Gravina, città d’arte da scoprire ed ammirare.