“Stringersi intorno a chi decide”, a tutti i livelli - GRAVINAOGGI

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“Stringersi intorno a chi decide”, a tutti i livelli

Politica e cultura
“In guerra un Paese deve stringersi intorno a chi decide”, afferma Berlusconi. Forse non c’è bisogno di scomodare l’ex presidente del Consiglio dei ministri, e neanche i governanti attuali. Il buon senso non deve mancare in questi momenti di “Stato d’eccezione” a ciascuno di noi, a tutti i livelli. Restiamo uniti specie noi dell’entroterra barese, tutto sommato un piccolo centro urbano, Gravina in Puglia, dove tutto è più familiare, dove ciascuno conosce tutti, dove la storia ci ha consigliato di restare insieme per superare miseria e sottosviluppo, disuguaglianze e disparità sociale. In questi momenti di crisi covid-19 è innanzitutto importante ed essenziale la solidarietà umana, lievito evangelico indispensabile per una società a misura d’uomo. Proprio i gravinesi dovremmo fare memoria storica del dopoguerra, degli errori commessi dopo la seconda guerra mondiale, di una solidarietà mancata tra padroni e contadini. Non dividiamoci, discutendo se il sindaco Alesio Valente sta svolgendo il suo ruolo bene o forse male, se il nostro comune viene “guidato a cento all’ora” o meno. Anche le pietre sanno che il sindaco è ciascuno di noi. Sempre. Nella normalità o nelle situazioni di emergenza. Evitiamo di osservare le condotte scorrette degli altri: quelli, poi, che hanno il posto fisso o quelli che hanno svolto ruoli di responsabilità diventano i più cattivi e volgari critici, di ogni manifestazione della vita cittadina. Ma come si suol dire: "cà nusciun iè fess". Ne abbiamo parlato più volte di queste cose: tutti abbiamo diritto alle lagnanze. Domanda: il sindaco, il nostro sindaco, ha fatto bene o ha fatto male ad intervenire in TV?  Risposta: secondo noi è una discussione improduttiva. Il sindaco siamo noi che pisciamo sui muri e buttiamo le bottiglie vuote di birra per terra a ogni festa di quartiere, ritrovo pubblico, spettacolo all'aperto, corteo di destra o di sinistra che sia. Il sindaco siamo noi che consideriamo lunare l'ipotesi di raccogliere le cacche dei nostri cani e quindi trasformiamo i marciapiedi in merdai. Il sindaco siamo noi, ciascuno di noi e in ogni circostanza. E finché non lo capiamo potremo eleggere sindaco anche Gesù Cristo, ma non se usciamo. Auguri.
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