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Manifestazioni
La Quaresima era un periodo di rinnovamento spirituale e perciò si trascorreva in preghiere, digiuni e silenzio. Le campane durante la Settimana Santa si coprivano con un panno per non farle suonare e per ricordare ai fedeli l'orario della Messa si usavano le raganelle (strumento di legno composto da una ruota dentata, su manico, contro la quale girava a contrasto una sottile assicella producendo un fragoroso rumore); si toglievano i campanari dai bovini, si appendevano le fruste (u scrusciote), non si suonava ai portoni con i batacchi (u tuzzlapertoune), insomma per quaranta giorni si riducevano i rumori. Si facevano lunghi digiuni, tanto che i tegami e le posate si pulivano ben bene e si conservavano fino a Pasqua. Chi mangiava carne commetteva un grave peccato.
Si partecipava a tutti i riti religiosi. In ricorrenza della Pasqua si facevano grandi pulizie in casa. Il Venerdì Santo si faceva il digiuno e così pure il Sabato Santo fino a mezzogiorno, quando le campane festose annunziavano la Risurrezione. Allora con delle mazze si battevano le sedie, i letti, ecc... per scacciare i demoni dalle case, ci si inginocchiava e si recitavano le preghiere piangendo di commozione. Tutti i bambini davano il primo morso a pupe e scarcelle, si scambiavano gli auguri e si apriva così la festa. Il lunedì si andava in campagna con parenti e amici, si mangiava all'aperto e ci si divertiva lecitamente. I giorni seguenti il parroco visitava le famiglie per la benedizione delle case; lo accompagnava il sacrestano che portava un paniere o un cestino nel quale ognuno metteva delle uova.
Per tradizione a Pasqua si facevano la pupa e la scarcella, poi con tanta fantasia vennero fuori altre forme, come il cavallo, il soldato, la rondine, ecc. era una sorpresa che le mamme preparavano ai loro piccoli e che tenevano nascosta fino al mattino del sabato santo. La scarcella era per il maschietto e la pupa per la femminuccia.
La mamma si raccomandava di non assaggiarla, se prima non suonavano le campane della Resurrezione.
•La pùp e la scarcèdd (La pupa e la scarcella)
•Le Peccelatèdder pe l'òuv (I taralli con le uova)