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Politica e cultura
Stefano Vicino nacque a Gravina in Puglia il 17 luglio 1935 da Vitantonio e Angela Ragone. Stefano, primogenito di quattro figli (con Lorenzo, Michele e Giovanni), frequentò le scuole primarie e nel seminario vescovile di Gravina conseguì la licenza media. Erano gli anni della seconda guerra mondiale e la povertà si faceva sentire in molte famiglie di Gravina. Suo padre svolgeva mansioni di motorista nell'azienda agraria Liuzzi. Stefano, giovanissimo, intese cooperare nell'interesse della famiglia lavorando nell'impresa "Carburanti Gramegna" di Gravina. Appena ventenne per motivi di salute dovette affrontare un lungo periodo di degenza nell'ospedale "Domenico Cotugno" di Bari. E proprio durante la permanenza di quasi cinque anni in quel nosocomio Stefano si adoperò a produrre richieste di assunzione nei vari Enti pubblici. Fu assunto proprio in quell'ospedale, come impiegato d'ordine nei ruoli amministrativi. Vi rimase in quella realtà fino al pensionamento. Conseguì l'attestato di abilitazione ad esercitare le mansioni di Tecnico di Radiologia presso il Policlinico di Bari nel 1965 e l'attestato di abilitazione all'esercizio dell'arte sanitaria ausiliaria medica presso l'Ufficio del Medico Provinciale di Bari nel 1967. Stefano rinunciò a qualsiasi riconversione professionale certamente più redditizia perché volle dedicarsi completamente allo sport che amava tanto: il calcio. Stefano giocava "ala destra" nel Gravina quando aveva appena sedici anni e per la sua abilità e velocità di azione lo chiamavano "Muccinelli", paragonandolo al bravo attaccante juventino Ermes Muccinelli degli anni Cinquanta. Nel 1968 fondò l'Associazione Calcio Gravina. Nel 1974 fondò la FBC Gravina. Nel 1980 fondò l'Associazione Sportiva Gravina come fusione delle due società precedenti. Stefano Vicino rivoluzionò il concetto di gioco del calcio, in un tempo in cui il "pallone" era considerato ancora uno sport dilettantistico. Introdusse infatti nuovi metodi di allenamento, ideando tattiche e strategie innovative che cambiarono in modo rivoluzionario l'approccio alle partite. Stefano Vicino fu il primo a Gravina ad essere chiamato con l'appellativo di Mister, come si usava sui campi di calcio d'oltremanica, termine coniato in Italia nei primi anni del Novecento a Genova dai giocatori di William Garbutt. Stefano era iscritto all'A.I.A.C. (Associazione Italiana Allenatori Calcio) di Firenze, sodalizio per i soli allenatori abilitati del settore tecnico della FGCI. E' stato un infaticabile sostenitore delle scuole di calcio a Gravina e fuori. Non perdeva mai di vista "il nuovo". Stefano era sempre lì ad incoraggiare i ragazzi alla pratica calcistica. In tutti i modi. Ad aiutare quei ragazzi bravi, educati e volenterosi ma privi di risorse economiche. Stefano è stato un dirigente sportivo molto generoso. Spesso, raccontano alcuni dei suoi amici, donava vestiti, scarpe e quant'altro ai ragazzi poveri di Gravina che lo seguivano per gli allenamenti. Collaborava con chiunque: istituzioni, associazioni sportive, associazione arbitri, parrocchie, organizzatori di tornei estivi. Nei primi anni Cinquanta organizzò il CSI a Gravina nei locali della Parrocchia di San Nicola. E quella parrocchia lo accolse per l'ultimo saluto il 15 gennaio 2015. La chiesa era gremita di amici e suoi allievi. Stefano aveva dedicato tutta la sua vita allo sport, con competenza, amore e senza doppi fini. Stefano è sepolto nel cimitero di Gravina, nella cappella della Confraternita San Rocco. In occasione dei festeggiamenti della promozione in serie " D" per l'anno calcistico 2016/2017 della FBC Gravina, domenica 10 aprile 2016, il sindaco di Gravina Alesio Valente annuncia pubblicamente ai seimila tifosi festanti di aver dato disposizione agli uffici comunali competenti la preparazione degli atti per l'intitolazione del Campo Sportivo Comunale di Gravina a Mister Stefano Vicino.
Michele Gismundo