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Palazzo di Città
Francesco Stefanelli è nato il 2 giugno 1922 a San Giovanni a Teduccio (NA). Coniugato con sette figli. Perito industriale. Dal 1945 al 1949 è segretario di commissione interna, poi della lega alimentaristi della Camera del Lavoro di Gravina. Nel 1949 consigliere comunale e nel 1950 assessore alla Polizia Urbana. Francesco Stefanelli è sindaco di Gravina in Puglia dal 1 luglio 1956 al 18 luglio 1959. “La scelta, dopo un vivace confronto nel partito, cadde su un operaio, sfollato da San Giovanni a Teduccio, ben presto inseritosi nella realtà gravinese, lavorando come giornaliero presso il vivaio comunale e successivamente come pastaio presso il mulino-pastificio Divella, in seguito, dirigente provinciale Lega Pastai. Molto amato dai ceti popolari più poveri, quelli della razza gialla, per la pelle arsa dal sole e segnata dalla fatica e dalla miseria. Nell' assemblea generale degli iscritti – temendo una bocciatura della proposta del comitato comunale del PCI - arrivarono folte pattuglie di braccianti, di netturbini, di manovali, pronti a tutto, decise a sostenere quella candidatura perché, al di là delle valutazioni politiche, per cui pochi manifestavano attenzione e interesse, l'uomo rispondeva innanzitutto alle virtù e ai sentimenti del popolo semplice. Mai come in quella occasione il detto popolare scarpa grossa e mente fina fu appropriato. Gli studenti, i professionisti, i commercianti del partito, più aperti al dialogo, dovettero ricredersi, perché quella scelta fece emergere una personalità dotata di una buona cultura amministrativa e una forte inclinazione a seguire con acuta intelligenza l'evoluzione legislativa. D'altro canto, il designato non era proprio a digiuno delle travagliate vicende comunali. Infatti, una fase convulsa di transizione, era stato consigliere comunale e successivamente eletto sindaco, destituito dopo quindici giorni dal prefetto di Bari a seguito di un processo politico imbastito dal suo datore di lavoro. Di fatto, però, aveva aiutato nelle funzioni il sindaco legittimo e aveva preso confidenza e conoscenza dei problemi della città. Divenne sindaco amato dal popolo e stimato dai ceti medi della città e della campagna per la semplicità del linguaggio (l'accento napoletano era distintivo della sua origine), dei gesti, della modestia, della povertà. Non potè realizzare quelle opere di cui Gravina aveva estremo bisogno perché furono puntualmente negate le risorse necessarie più volte richieste ai ministeri competenti e alla Cassa DD.PP. Con mille acrobazie riuscì a pavimentare con le chianche di mazzaro via Marconi e ad avviare numerosi cantieri scuola e di rimboschimento, finanziati per la manodopera dal Genio Civile e per l'acquisto del materiale dal bilancio comunale. Quei cantieri furono utilizzati per costruire strade e per avviare al lavoro centinaia di disoccupati. Dedicò molta attenzione ai bisogni della scuola”. Dal 1959 al 1963 è capogruppo consigliare al Comune di Gravina e componente della Federazione Comunista di Bari, nonché vice presidente della commissione provinciale di controllo di Terra di Bari. Alle elezioni politiche del 28 aprile 1963, con largo consenso popolare soprattutto nella città (63%) fu eletto Senatore della Repubblica nella lista del PCI, nel collegio senatoriale Altamura-Gravina. Viene confermato nella legislatura successiva con ampi consensi. Dal 1972 al 1981 è responsabile degli Enti Locali nella segreteria provinciale nonché capogruppo al consiglio della Comunità Montana della Murgia Nord-Occidentale e consigliere all'Ospedale Specializzato provinciale Oncologico di Bari. È stato iscritto all'Associazione “ex Parlamentari della Repubblica”. E' morto a Gravina in Puglia il 7 dicembre del 1991.
Il 26 novembre 2006 è stato intitolato alla memoria del sen. Francesco Stefanelli il sottovia ferroviario della zona artigianale di Gravina.
Fonti:
Gli ex Parlamentari della Repubblica, La Navicella, Roma 1985
E. Marchetti – O. Petrara, Solleva la schiena curva, Il Grillo editore, Gravina 2005
Gravinaoggi Associazione Culturale, Gravina in Puglia