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Manifestazioni
Miei carissimi Amici lettori, da secoli, circa dal 500 d.C., la nostra città di Gravina, culla di Santi e di Genii, celebra la festa religiosa del Suo santo Patrono: San Michele Arcangelo, puro Spirito, capo della Schiera Angelica che è dinanzi a Dio, creata prima della creazione del mondo. Arcangelo perché messaggero speciale della volontà di Dio. Da tempo immemorabile, recitava la bolla Pontificia di Papa Clemente X, Clero e popolo della città di Gravina,venera e considera S. Michele Arcangelo Protettore e Patrono della città. Perché? Lo spiega Mons. Ferrero, Vescovo di Gravina dal 1725 al 1730: “E’ fresca la memoria sebbene d'aver liberata questa città sin dal 1654 dalla peste... nel 1690, in tempo che la peste scorreva per questa provincia, sotto il patrocinio di detto Santo, ne foste liberati... i terremoti che nel 1722-23 per sei mesi continui... questa città scuotevano, con patrocinio di detto glorioso S. Michele fu esente da ogni danno... e noi stessi in questo corrente anno 1727 abbiamo sperimentato la manifesta preservazione della spessezza dei fulmini, che nelle chiese e case di questa città con spavento comune in tutta la passata estate, quasi giornalmente caduti senza nocumento alcuno". Per essere stati protetti durante la peste, il Capitolo cattedrale di Gravina si impegnò con voto a visitare la grotta "San Michele" in processione ogni anno, "alli otto di maggio". Abbiamo anche un ricco patrimonio di preghiere in lingua dialettale, come "Sam M'coijl ca vè vulann, vè vulann o Paravijs, cuuss tiymb d’ Gesù, sparisciammill Tu". Ed è bene sapere anche dicerie magiche, come: sino al 1981 era convinzione popolare e a tutti livelli, che la statua di San Michele, situata nella nicchia in Cattedrale, era stata scolpita sulla colonna portante della Cattedrale e chi la toccava procurava il terremoto. Chi scrive non credeva e un giorno di luglio 1981, chiesta la chiave al carissimo don Giacomino Lorusso, Curiale, dopo insistenze, la diede e Lui se ne andò perché toccando la statua ci sarebbe stato il terremoto. Andai in chiesa, Sali sull'altare a toccare la nicchia e toccai spingendola indietro e subito la statua si smosse dalla base. Sotto era incisa la data 1538. La tocai tutta, vidi che la spada era fìnta: solo un pezzo di rame tra l'elsa e la bocca del serpente ed andai subito a chiamare il Bravissimo Vescovo Mons. Salvatore Isgrò il quale subito scese. Gli spiegai tutto. Egli vide tutto e gli proposi: Eccellenza, perchè non sfatiamo questa credenza magica che chi tocca la statua procura il terremoto? Portando questa statua in processione il 29 settembre? Il Vescovo, da bravo e da Padre, subito disse sì. E così, dopo due secoli la bellissima statua fu portata in processione, non a spalla come la portavano i nostri Antichi Nonni nel 1700,ma su di un furgone. La curiosità fu grande. Durante la Novena la statua fu situata presso il presbiterio della Cattedrale. E il giorno della festa, a sera, alle ore 18,15 del 1981, la statua varcò la porta della Cattedrale in piazza Benedetto XIII. Parecchi si erano allontanati da Gravina per il... terremoto, mentre grande fu il battimani della folla che gremiva la piazza. Due anni in processione? Poi fu rimessa di nuovo per sempre nella nicchia e li è rimasta. Miei carissimi Amici lettori: Oggi per la nostra città di Gravina è solennità liturgica. E la festa in che cosa consiste? Dovremmo capire meglio il significato della Festa religiosa. E la partecipazione alla Santa Messa? E una buona e preparata confessione? La vera festa non è spreco di denaro per apparire, a tutti i livelli! Oggi, per Gravina, è come festa di precetto: S. Messa, preghiera, revisione di vita perdono, ricordarsi di chi soffre, di chi non incontriamo più, e noi sempre in prima fila per usare i Santi, come San Michele nel quale nella vita quotidiana non crediamo. Non Vi auguro una buona mangiata perché è festa! Vi auguro un momento di riflessione. Ci si crede davvero che ci sono tante persone in difficoltà? Per che non si aiutano?
Sempre, miei carissimi Amici lettori e devoti di San Michele: Vi auguro una santa festa religiosa in un mondo appiattito, spesso abulico, diviso, incurante di chi soffre e della solitudine altrui "ove la sofferenza degli altri non importa", ove la solitudine di tanti Genitori e Figli oggi è più pesante. Perhè non vai dai Genitori? Perché non vai a trovare "tuo" figlio? La festa è festa quando il cuore è in pace! Quando la coscienza non ci rimprovera! Facciamo del nostro meglio per non volgarizzare la festa religiosa. La Festa religiosa del Santo Patrono è credere in Lui, ascoltare i Suoi suggerimenti. Non usarlo per mostrarsi, quando nella nostra vita pratica religiosa disertiamo ogni domenica la partecipazione alla S. Messa. Auguri.
Don Angelo Casino