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Nunzio Incannamorte (1913-1943)

Città e Territorio

Gravina in Puglia Nunzio Incannamorte

(Medaglia d'oro al valore militare)
Nacque a Gravina, nella via che oggi porta il suo nome, il 23 dicembre 1913 da Arcangelo Incannamorte e da Maria Luigia Saulle, sesto di sette figli, di cui cinque donne.
Sempre a Gravina trascorse la sua infanzia frequentando le scuole fino alla Scuola Tecnica Regia e poi trasferitosi a Bari conseguì il diploma di maturità scientifica.
Al momento della Leva Militare, concorse come Allievo Ufficiale e fu assegnato all' Artiglieria in qualità di Sottotenente di Complemento. Dopo la ferma obbligatoria accede all' Accademia militare di Torino, deciso a diventare un militare di professione, segue gli studi strategici e si classifica tra i primi concorrenti, uscendone Sottotenente Effettivo. Completa la sua formazione militare frequentando la Scuola di Applicazione d'Arma. Viene promosso Tenente e alla vigilia della seconda Guerra Mondiale viene assegnato al 1° Gruppo obici da 100/17 del XVII Reggimento d' artiglieria della Divisione Sforzesca.
Il 10 giugno 1940 l'Italia, alleata con la Germania di Hitler, entra in guerra e Nunzio Incannamorte
si trova sul fronte occidentale alpino, ma poco dopo viene trasferito al 5° Reggimento d'Artiglieria
Contraerei e assegnato al IV Gruppo obici da 75/48 Skoda.
Nel 1941 lo troviamo per poco tempo a Castellammare di Stabia nel 2° Gruppo obici da 75/46, perché subito dopo, proprio con questo gruppo partirà per la Campagna di Russia dove lo aspettano durissime condizioni di vita con neve, freddo, fame, combattimenti, accerchiamenti nemici e innumerevoli caduti. Ma il nostro Eroe manifesta la sua azione incisiva spossando il nemico e traendo in salvo molti compatrioti, meritandosi nel 1942 la promozione a Capitano. Ecco come viene descritto la sua azione militare dal Comunicato Ufficiale del fronte russo di Millerowo del 15 gennaio 1943: "Comandante di batteria in località assediata, durante 21 giorni di aspri combattimenti, sempre presente ove più grave era la minaccia, contribuiva a stroncare reiterati numerosi attacchi avversari. Precedentemente, in difficile ripiegamento, era riuscito a trarre in salvo tutto il materiale e il personale della batteria".
Condotta a termine la Campagna in Russia, Nunzio Incannamorte rientra per una licenza premio a Gravina. Siamo giunti all' estate del 1943, il 25 luglio il Gran Consiglio del Fascismo destituisce e priva di ogni potere Benito Mussolini, dichiarato addirittura nemico della Patria dal Re d'Italia Vittorio Emanuele III, in fuga con la sua famiglia mentre affida al Maresciallo Badoglio le sorti dell'Italia minacciata dallo sbarco angloamericano in Sicilia. E Badoglio l'8 settembre chiede l'armistizio alle forze anglo-americane che hanno già effettuato lo sbarco in Sicilia.
I nostri ex alleati tedeschi diventano ora i nostri nemici. Nunzio Incannamorte viene assegnato al 600° Gruppo con carri armati semoventi con obici da 105/25 assumendo con fierezza il comando della sua batteria. Di fronte a Roma vi sono due grosse divisioni tedesche, una di paracadutisti ed una corazzata. Lui che fino a quel momento aveva confidato nell'alleato tedesco, se lo trova di fronte come nemico.
Il nostro Capitano, assunto il comando di un nuovo schieramento giunge a Porta San Paolo in Roma e messosi alla testa dei propri uomini si lancia con grande valore piuttosto che battere in ritirata. Riportiamo le parole precise del comunicato radiofonico della Stazione radio Prato Smeraldo del 10 settembre 1943 sulle circostanze della morte del nostro Eroe: "Circondato e investito da un intenso fuoco d'artiglieria e di mortai, non desisteva dalla lotta. Nella necessità di rompere l'accerchiamento, si riservava l'arduo compito di eliminare un pezzo anticarro che sbarrava la strada: tutto il busto fuori del carro e la pistola in pugno; si avventurava contro l'insidia nemica frantumandola in quel suo slancio travolgente. E mentre il successo coronava la sua audacia, una raffica di mitragliatrice lo colpiva in fronte. Prima di esalare l'ultimo respiro, trovava ancora la forza di incitare i suoi artiglieri a continuare la disperata lotta. Consapevolmente, incontrava morte gloriosa in un atto di suprema dedizione alla Patria".


Scuola Secondaria di Primo Grado "Nunzio Incannamorte"

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