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Politica e cultura
Uno sfilaccio di nuvola, collocandosi sul la punta bassa della falce, lo fa apparire come un ironico omino assiso sulla luna. Contemplandolo, Pasquale prontamente s'inoltra, sconfortato, nel ricordo della fantastica serata al chiar di luna con l'adorata Concetta, allorquando, occhi negli occhi, cuore nel cuore, s'impegnarono che né Morte, né Tempo giammai avrebbero offuscato il loro amore. Quanti sospiri, oh, quante reciproche tenerezze! . . .com'era bello! Allora era bello tutto! Tutto andava molto bene. Ogni cosa era al suo posto: i binari della vita correvan quieti e agili, e il viaggio era lieto, e sicuro. Ora invece... un solitario, piagato e sofferente, che pensa gioie perdute nell'infinito delle notti. Nulla più lo rasserena di questa quiete notturna che egli fa prodigiosa e colma d'attesa.
Quelli che si voglion bene - si va dicendo o con solennità, al confine della follia - gli innamorati, non dovrebbero morire, mai. L'Amore, dapprincipio, sarebbe dovuto essere più forte di qualsiasi ineluttabilità. La Morte, sol pei malvagi. Il suo Dio avrebbe concepito il mondo così... e sarebbe stato un gran bel mondo!
Strappandogli Concetta, il Dio Supremo degli altri l'ha privato, crudelmente, dell'anima sua stessa. Non ha troncato una vita, se n'è prese due!... Lui, che si dice Amore! Oh, come vorrebbe trovare il coraggio dei vinti e farla finita!
"Sarò la stella più vicina alla luna. Nelle mezzenotti brillerò per te."... furon l'ultime sue parole.
Sente, il disperato, le lacrime salirgli prepotentemente agli occhi;... son ricordi troppo dolci e troppo tristi per ritenere di non doverle piangere. Il suo non è il dolore fragoroso dal gemito incontenibile e dalla manifestazione incomprensibile, nasconde il viso tra le mani e da sfogo ai singhiozzi.
La vita è sogno! ... come vorrebbe svegliarsi e ritrovar accanto la sua donna!
Andrea Riviello, "Piaggio", Matera, 2003