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Città e Territorio
Un antichissimo mestiere, quasi esclusivamente femminile, quello delle lavandaie. Gravina ha ben conosciuto queste donne forti e vigorose. Un mestiere duro e scarsamente remunerativo. Lavare la biancheria e gli indumenti intimi è stato sempre considerato un compito importante per la convivenza civile e per l'odore del pulito e del fresco. La frequenza della "lavata" della biancheria dipendeva dallo stato sociale, dalle capacità economiche e dalla cultura igienico sanitaria della famiglia. Per il lavaggio della biancheria il ceto povero del paese individuava un luogo fisico, principalmente vicino ai piloni (fontane pubbliche). A Gravina il posto più indicato era la Madonna della Stella (funtoin de four) e il pilone di Sant'Angelo. La lavandaia lavava i panni dei signori che potevano permettersi di noleggiare la "lavatrice umana". Lavava i panni inginocchiata nell'erba. Andava prima per famiglie a raccogliere i panni sporchi da lavare e poi si portava alla fontana (pilone) per iniziare la sua opera. Dopo aver finito di lavare i panni negli appositi contenitori (uavt e t'nedd), venivano stesi sull'erba ad asciugare. Da noi tutto questo avveniva sul bel costone della gravina, difronte al sole. Spesso era necessario far bollire la biancheria sporca. A tal proposito veniva preparata la lisciva con la cenere e bolliti i capi più grandi e resistenti (lenzuola, tovaglie). In questo modo si otteneva la sterilizzazione del bucato e, soprattutto, l'eliminazione dei parassiti (acari, cimici, pulci), un tempo molto presenti ed infestanti le abitazioni. Il luogo utilizzato per il bucato degli indumenti intimi era il lavatoio (u lavannoir), situato nel sottotetto o nel sottoscala dell'abitazione, con la presenza di acqua garantita dalle cisterne di acqua piovana, esistenti nel vicinato. Acqua prelevata con i secchi di rame (u succhij). Secchi legati ad una corda di canapa o con catena di metallo. Il mestiere di lavandaia veniva svolto da donne "di fiducia" del proprietario. La biancheria veniva accumulata e il lavaggio veniva effettuato ogni quindici giorni per i benestanti e ogni mese per il popolo. Il detergente era rappresentato dalla cenere e successivamente dalla "saponina" e dal sapone. Si sceglievano le giornate soleggiate per lavare i panni e al sole si asciugavano subito. La biancheria veniva stesa, con una fune attaccata a due punti distanti tra loro, sorretta da una forcelle (la f'rced). Se la biancheria era ancora umida, veniva posta in casa, tra due fusti di sedie, e alcune volte posta sul braciere (la frascioir) ad asciugare, specie d'inverno. Spesso era necessario la presenza di due donne, sia quando il bucato veniva steso alla fune sia quando ormai asciutto doveva essere tolto dalla fune e piegato (a chjechè). Altrettanto laboriosa era la fase successiva della stiratura e conseguente messa in ordine dei panni nelle ceste di vimini. E così veniva consegnata ai proprietari i quali provvedevano alla loro sistemazione nei guardaroba ( comò, cassa panca, comodino, ecc.). Durante questo lavoro, spesso, le donne portavano con se i loro bambini molto piccoli, i quali piangevano per fame o per sonno. Le donne cercavano di distrarli dal pianto senza trascurare il lavoro, intonando delle filastrocche. La pesantezza del lavoro era in parte alleviata dal fatto che il lavatoio era uno dei pochi luoghi di aggregazione femminile nel quale le donne potevano andare senza essere accompagnate, ci si ritrovava, si scambiavano ricette, consigli e pettegolezzi, si partecipava alle gioie e alle disgrazie delle altre e si condividevano le proprie, si cantavano canzoni nostalgiche, stornelli satirici, tramandavano storie e racconti di vita, si rideva e talvolta si litigava in modo anche violento, si rifletteva sulla propria disgraziata condizione e su quella altrettanto precaria di molte altre donne. Gli antichi lavatoi dovrebbero essere conosciuti, tutelati ed apprezzati come siti storici. Nel tempo questo mestiere si è sempre più perfezionato e industrializzato, con la diffusione di numerose lavanderie dotate di macchine all'avanguardia, per lavare, asciugare e stirare. Da qualche decennio sono addirittura comparse numerose lavanderie self service che consentono un utilizzo ancora più immediato.