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Città e Territorio
Il parroco dei rioni antichi di Gravina
Don Peppino Cipriani nacque a Gravina in Puglia il 15 settembre 1927 da una umile famiglia di contadini. Completata la scuola elementare don Peppino Cipriani iniziò a studiare nel seminario diocesano di Gravina in Puglia. Continuò con l'apprendimento della filosofia e della teologia nel pontificio seminario regionale di Molfetta. Fu ordinato sacerdote il 10 settembre 1950. Erano anni della ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale. Anni di povertà e di sacrifici. Anni di speranza per un futuro migliore. Ecco le prime esperienze del nuovo sacerdote gravinese don Peppino Cipriani: Interino della cattedrale, cappellano del Sacro Monte dei morti e Mansionario del Capitolo cattedrale. Un primo incarico rimarchevole gli fu affidato da mons. Aldo Forzoni, fu nominato rettore del seminario diocesano di Gravina. Incarico che ricoprì dal 1952 al 1964. Ben 12 anni del suo sacerdozio per lavorare nel campo vocazionale. "Ti consegno quanto di più delicato possiede la nostra diocesi - scrisse in una lettera il vescovo - dandoti insieme la prova più eloquente della mia fiducia". Don Peppino educava i giovani con pazienza, con costanza. Molti dei suoi allievi raggiunsero la meta del sacerdozio. Durante il suo rettorato il seminario ebbe una totale ristrutturazione e la costruzione del piano superiore. I ragazzi del seminario furono avviati a vivere l'esperienza scolastica nelle scuole pubbliche a contatto con gli altri ragazzi. In quegli anni don Peppino meritò anche la promozione di canonico della cattedrale. Nel 1964, dall'allora Vescovo mons. Giuseppe Vairo fu nominato parroco presso la chiesa San Giovanni Evangelista, meglio conosciuta come Mater Gratiae. Don Peppino Cipriani accettò con ubbidienza tale incarico. Divenne quindi parroco di una piccola chiesa a ridosso di via Giudice Montea, la strada che conduce sul costone della gravina. Tra le sue anime da curare le umanità dell'antichissimo rione Piaggio, del rione Santa Lucia, dei quartieri antichi di via Michelangelo Calderoni, di via Abate Clemente, dei cavati San Andrea, di via Casalnuovo, di via Santa Sofia e di via Donato Maria Cristiani. Tutte zone abitate da contadini poveri e braccianti disoccupati. Erano i rioni dei comunisti. Uomini e donne che vivevano in povertà ma con tanta dignità di persone libere. Don Peppino Cipriani si serviva anche della chiesa di Santa Sofia per le funzioni religiose, specie nei giorni festivi. Negli anni Settanta e Ottanta in particolare molti giovani, oggi seri professionisti e umili operai, seguivano l'azione pastorale di don Peppino. Era un sacerdote di carattere franco, leale, generoso e tenace nel perseguire i suoi propositi, sempre ispirati all'amore per il suo dovere e all''ubbidienza verso i suoi superiori. Don Peppino Cipriani era una persona semplice, umile, disponibile a collaborare nelle attività culturali e ricreative che i "ragazzi della parrocchia" facilmente organizzavano. Per gli anziani della chiesa aveva un occhio di riguardo, perché sapeva bene che quei "vecchi" si trascinavano dietro storie di maltrattamenti, di miseria vera, di fatica fisica da contadini e cafoni senza diritti. Fu confessore ordinario e straordinario di Istituti religiosi femminili. Don Peppino Cipriani rimase parroco della parrocchia Mater Gratiae fino ai suoi ultimi giorni di vita. Si spense serenamente, munito dal conforto della sua amata famiglia il 23 maggio 2010. Mons. Giuseppe Cipriani è sepolto nel cimitero di Gravina nella cappella della confraternita della Madonna del Carmine.
Michele Gismundo
Carlo Caputo, Servi Inutili, La chiesa di Gravina e i suoi preti, Tip. Meridionale, Cassano Murge 1986