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Città e Territorio
Faro dei giovani di Azione Cattolica
Don Michele Colangelo nacque a Gravina in Puglia il 28 agosto 1924 da Pietro e Mariuccia Digiesi. Fu avviato giovanissimo agli studi medi e ginnasiali nel seminario diocesano di Gravina in Puglia. Fu certamente incoraggiato e sostenuto dallo zio sacerdote don Giovannino Colangelo. Sostenne gli studi filosofici e teologici presso il seminario regionale di Molfetta e fu ordinato sacerdote il 20 luglio 1947. Ecco i primi incarichi del giovane sacerdote gravinese: sostituto parroco del Santissimo nome di Gesù, cappellano del Sacro Monte dei morti, interino e mansionario della cattedrale, procuratore del Capitolo. Nel 1954 mons. Aldo Forzoni in una lettera gli scrisse "…. che siamo costretti a liberarti dalla responsabilità di vice parroco per lasciarti completamente a servizio del movimento giovanile di Azione Cattolica". E fu in questo delicato servizio che don Michelino Colangelo (come lo chiamavano tutti) espresse il massimo del suo impegno di uomo e di sacerdote. Fu assistente del movimento giovanile di A. C. e responsabile quindi dei vari rami come la F.U.C.I. e l'organizzazione Maestri Cattolici nonché assistente della gioventù operaia. Il contributo culturale dato da don Michele Colangelo fu originale e lasciò il segno in molti giovani professionisti di quegli anni, molti dei quali intrapresero l'esperienza politica come pratica concreta al servizio del bene comune. Culturalmente preparato don Michele curò l'antica Biblioteca "Finia" fondata nel 1686. Nel 1952 fu nominato Canonico Teologo della cattedrale. Fu un sacerdote serio, colto, volitivo, intelligente. Era dotato di tante qualità, possedeva doti umane, artistiche, culturali e virtù sacerdotali di tutto rispetto. Sviluppò giovanissimo la virtù della musica. E seduto sulla tastiera dell'organo riusciva a trasmettere, con le sue musiche dolcissime, tanta serenità nel raccoglimento e nella preghiera. Fu nominato rettore della Chiesa di San Domenico e vice parroco della parrocchia di San Nicola. Il 1° settembre del 1960 don Michele Colangelo fu nominato parroco della parrocchia San Nicola e Cecilia. Vi rimase in quella chiesa per oltre 40 anni. Una chiesa situata nel centro storico della città, una parrocchia frequentatissima da giovani e adulti. La pratica della devozione della Madonna è uno dei cardini di tutta l'attività di don Michele. Costate fu lo sforzo di educare il popolo a tenere sempre presente gli insegnamenti del Concilio e del magistero pontificio, attraverso una più corretta ed efficace recita del Rosario quotidiano e delle celebrazioni solenni dei momenti mariani dell'anno, come il mese Mariano, la Novena, la festa dell'Assunta e dell'Annunziata, la Supplica alla Madonna di Pompei l'8 maggio e la prima domenica di ottobre. Tutte ricorrenze finalizzate soprattutto alla Catechesi. Nel suo ministero di parroco la tensione missionaria ha occupato una grandissima importanza. Altro vivissimo interesse di don Michele fu per le vocazioni sacerdotali. La sua azione educativa di orientamento è stata sempre in armonia con il Piano educativo diocesano, curando particolarmente rapporti con le famiglie dei ragazzi che mostravano interesse nella vocazione sacerdotale. La sua parrocchia è stata sempre ricca di ragazzi, molti di essi oggi sono sacerdoti. Immerso in tanto lavoro don Michele pensò anche alla struttura muraria della chiesa San Nicola. Per suo merito fu restaurata e resa dignitosamente bella. Mons. Michele Colangelo si spense serenamente munito dal conforto della sua amata famiglia il 7gennaio 2005 ed è sepolto nel cimitero di Gravina in Puglia.
Michele Gismundo
Carlo Caputo, Servi Inutili, La chiesa di Gravina e i suoi preti, Cassano Murge 1986
Nicola Scarcella, Un sacerdote colto, don Michele Colangelo, testimonianza a dieci anni dalla scomparsa