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Città e Territorio
Canonico della Cattedrale di Gravina
26 ottobre 1912 - 12 febbraio 1982
Don Luigi Sanseverino Gramegna, Canonico della Cattedrale di Gravina, fu adottato dalla famiglia Gramegna, fu sacerdote e cultore appassionato e competente di musica sacra. In questo campo fu autodidatta. Durante la sua formazione sacerdotale nel Pontificio Seminario Regionale di Molfetta incontrò il celebre maestro di musica, l'acquavivense don Cesare Franco, il quale gli diede "qualche indirizzo". Ma questi subito, ne apprezzò le doti singolari e, ancora studente di seminario, egli attivò la Schola Cantorum dello stesso istituto, per due anni, in sua assenza. Sacerdote, partecipò, come cappellano militare, alla seconda guerra mondiale, in Africa. Anche qui seppe riempire la solitudine dei suoi soldati con le sue musiche, con la sua gioviale presenza sacerdotale. Fu prigioniero di guerra per tre anni. Al suo ritorno, fu chiamato come maestro di canto, di organo e di cappella dello stesso Seminario Regionale di Molfetta, essendo Rettore il già Cardinale Arcivescovo di Napoli, Corrado Ursi. Dal 1949 al 1959, su invito del Cardinale Arcivescovo di New York, Spelman, si trasferì in quella Arcidiocesi con altri due sacerdoti professori del seminario. Qui ebbe l'opportunità di perfezionarsi in musica e frequentò il Conservatorio dell'Università di Chicago, dove si diplomò col massimo dei voti, tra l'ammirazione dei suoi Maestri e dei suoi condiscepoli in organo e composizione. E' stato Maestro di Cappella dell'antica Cattedrale di San Patrizio in New York. Nel 1959, tornato in Italia, fu, per sei anni, Maestro di Cappella della Cattedrale di Bari. Autore di diverse composizioni, dalla "Missa Regina Apuliae" alla "Missa Gaudium et Spes", in italiano, eseguita nella nostra Cattedrale nelle festività liturgiche del 1979, sotto la sua direzione. Mottetti, Lodi alla Madonna, tra cui spicca il famoso ed armonioso canto: "O Stella della sera", fu il commiato in Cattedrale, tra la commozione di tutti i presenti la sera del 15 febbraio 1982, a conclusione delle sue esequie. A lui il sottoscritto si rivolse per avere il canto ufficiale della nostra Madonna delle Grazie e venne fuori il bellissimo "Quale incanto mirarti o Maria", con una affettuosa dedica. Riuscitissime nenie pastorali, dove il suo animo sacerdotale canta, con accenti e motivi della nostra terra, al Dio Bambino. Ormai classiche, in tutte le chiese di Gravina e di Puglia, i canti popolari in preparazione al Natale, come "Scendi dal Paradiso; Vieni o Signore". La Casa editrice musicale di Carrara e l'Associazione Italiana "Santa Cecilia" hanno pubblicato diverse sue composizioni. Tutta Gravina ricorda tante sue "Accademie", dove ha profuso il meglio del suo estro musicale. Musica dolce, melodiosa, vibrante, accorata, vena facile, semplice, armoniosa, quasi naturale, senza infingimenti, spontanea, orante. La sua penna scorre con disinvoltura sul pentagramma e la sua musica invita al raccoglimento, alla riflessione, alla preghiera. Dall'otto dicembre 1979 al 13 febbraio 1982, don Luigi è vissuto nel dolore. In questo periodo ha scritto uno spartito di musica senza precedenti, dalla consolle del suo letto di dolore, con serenità, amore, compostezza, dignità umano-cristiano-sacerdotale, con vivacità, dissimulando malumori ed inutili tristezze con battute che rianimavano la conversazione e ti ispiravano fiducia nella vita e ti invitavano ad accettare tutto dalle mani di Dio. La Tua ultima messa, il due febbraio del 1982, fu come la conclusione di una vita di attesa del Signore, luce e forza della Tua vita. Tu hai sperimentato molto bene quanto si abbia bisogno della preghiera per vedere chiaro nella vita, nostra e degli altri, per essere guide sicure e non prezzolate. Oggi, più di ieri, noi sacerdoti abbiamo bisogno di unione, di vita interiore, di studio e non di divagazioni, di capire sempre meglio il ruolo vero e la nostra vera identità, sì da essere sempre, specie nei periodi di smarrimento, e di mancanza di idee, delle guide sagge, prudenti, accorte e non trastulli vezzeggiati con inchini e risatine o pedine nelle mani di chi ci sfrutta per le proprie mire, non sempre pulite, illudendoci di essere guide mentre siamo poveri strumenti nelle mani di gente senza scrupoli e senza religione. Le tue musiche rimangono per tutti un richiamo a lodare Dio con gioia, gratitudine, amore.
Monsignor Angelo Casino, Gravina 16 febbraio 1982
Nel febbraio 1986, in Gravina in Puglia, è stato inaugurato il Centro Studi "don Luigi Sanseverino Gramegna", sacerdote di Gravina in Puglia. A Gravina in Puglia, in memoria di don Luigi, la Schola Cantorum Basilicae Cathedralis Gravinensis "Don Luigi Sanseverino Gramegna". A don Luigi Sanseverino Gramegna è intitolata una via cittadina. Le sue composizioni, di chiara impronta ceciliana, sono raccolte in una edizione di Casa Carrara del 1988, per la revisione di don Enrico Capaccioli (Codice ISMN: 9790215738379). Nell'Antologia di composizioni sacre ELEGIT TE DOMINUS troviamo: Elegit te dominus, Christus vincit, Rex Regum, Io ti adoro, Oggi è nato, Nel mistero della notte, Dormi non piangere, Dormi o fanciul, Ninna nanna, Vieni bambinello, Dormi Jes, Dormi bel bambino, A te gloria, Ecco il Messia, Hac nocte, Crux fidelis, Crux fidelis, Tenebrae factae sunt, O stella della sera, Ave Maria, Maria che nome amabile, Ave Vergine clemente, Senti Madonna, Più che la neve, O Maria di sol vestita, Stringendo la corona, Veni creator spiritus, Santa chiara, In quest'ora di grazie, Ecce sacerdos magnus, Jam non dicam, Missa "gaudium et spes", Messa "SS.Pietro e Paolo", Missa "De Spiritu Sancto", Missa "Pro defunctis".