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Città e Territorio
Chiesa-grotta cavata nella massa tufacea, ubicata a rione Fondovito e proprio al di sopra della chiesa grotta di San Michele Arcangelo. L'accesso era ed è possibile attraverso una scalinata, ricavata nella parete sottostante o tramite una grotta attigua alla chiesa di San Michele, comunicante internamente. La chiesa era costituita da un unico ambiente, scandito da 4 colonne ornate da figure di Santi e con un altare di pietra, decorato da immagini di Santi non riconoscibili. Sul lato sinistro vi era un pulpito. Fin dalla metà del secolo XVI risultò "menza minata" senza una precisa indicazione di beni ed obblighi. Per questa generale situazione la chiesa doveva essere abbandonata o distrutta completamente, invece fu sistemato bene l'altare maggiore, mentre gli altri furono distrutti per renderla più ampia ed accogliente. Tutto ciò fu deciso per salvaguardare la tradizione e rispettare la consuetudine popolare: ogni anno nel giorno di San Marco c'era la Santa messa e si faceva una processione. La chiesa non offriva una confortevole ospitalità, poiché era un luogo aperto e privo di porta. Si convenne da parte del vescovo e del clero di far murare la chiesa e di aprirla solo il giorno di San Marco, perché non era un luogo frequentato da devoti, inoltre d'estate si era soliti "jocare" e d'inverno "condurci bestiame". Era di pertinenza vescovile. Dal 1714 fu adibita a cimitero con molti scheletri umani, ultimamente rimossi e depositati in San Bartolomeo. Oggi risulta una grotta bianca, comunicante con la cripta San Michele, priva di ogni antica testimonianza di culto.