Menu principale:
Politica e cultura
Carmelina rimane agghiacciata. Sente che non ha la forza di mantenersi ritta e s'accoccola sul gradino di casa con le mani nei capelli. "La sciuscioit", grattandosi le spalle contro l'uscio, l'osserva colla coda dell'occhio senz'aggiungere commento alla grave nuova di cui essa stessa è stata messaggera.
-"jè stoit pegghjoit!"-
In un baleno tutto il Piaggio n'è consapevole. La Gravina di sopra, la Gravina proprietaria, tira un sospiro di sollievo.
Scherni infiniti la tormentano, e tutte le comari e tutti i frequentatori ossequiosi d'una volta or si compiacciono a farle oltraggio e precipitarla nell'abisso delle lacrime amare. Ella tenta d'appigliarsi mò alla più mansueta sopportazione mò all'aperta intimidazione, ma non trova clemenza, né timor panico, come se "u malacarn" non fosse più più; sicché si costringe a subire, vagheggiando la possibilità di sistemarsi altrove.
Mentre palpitante s'angustia in siffatte angosce, una bizzarra pensata l'investe e mette in gransubbuglio la ragione sua: smettere quella vita vergognosa.
Andrea Riviello, "Piaggio", Matera, 2003