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Politica e cultura
A piè di quell'antica muraglia che proprio da quella posizione prende a trattenere la cattedrale e il monastero delle sepolte vive e che svoltando poi a manca s'affaccia su Fondovito, c'è, arroccata e solitaria, una vecchia casetta abbandonata, senza tetto, senza porta, senza niente.
Tra quei muri diroccati, bestie profughe vanno a mangiarsi tra di loro e a trovar scarso riparo. Il sentiero che una volta la congiungeva al resto del rione è del tutto sparito: l'erba, le macerie che son rovinate dall'alto, l'han tutto coperto. I grandi non la visitano perché non han motivo, i giovani perché hanno ben altre dimore da ispezionare, i monelli perché la sanno "la coìs du paponn". Nessuna preoccupazione quindi d'essere scoperto per chi necessita rifugiarsi.
A tredici anni, Pasquin e Lènucce, testimoni costrette di vergogne e volgarità, in e fuori di casa, hanno già abituale disposizione a stropicciarsene dei sacri fondamenti della moralità.
Loro, ma come pure altre. Perciò, superato ogni pregiudizio e disagevolezza, han fatto della casaccia il ritrovo in cui, con incosciente spregiudicatezza, accolgono ogni giovanotto in cerca d'ebbrezza. Poiché non sanno ancora dell'amore, vogliono la voluttà.
Povere ragazze, così scelleratamente abbandonate a se stesse! Come saran punite di queste loro precoci curiosità, di questi loro acerbi appetiti! Han perduto il gusto della vita nel peggiore dei modi, senza averne provato il piacere.
Andrea Riviello, "Piaggio", Matera, 2003