Lascito Ettore Pomarici Santomasi al Comune di Gravina in Puglia
Città e territorio
Comune di Gravina in Puglia. Consiglio Comunale del 3 Gennaio 1918.
Verbale del Lascito Pomarici Santomasi Ettore. Accettazione.
Il Consiglio Comunale di Gravina si è legalmente convocato e radunato sotto la Presidenza del Sig. Ianora Pietro assessore ff. da Sindaco. Assiste il Segretario Comunale Sig. Pignatelli Cav. Carlo. Sono presenti N. 12 consiglieri e perciò l’Assemblea è legale, essendo in seconda convocazione. Il Signor Presidente Ianora Pietro ricordando che la seguente proposta con tutti i documenti relativi da oltre le ore 24, trovasi già depositata sul tavolo dell’adunanza ha fatto invito al Consiglio di voler deliberare sul seguente oggetto: Lascito Pomarici Santomasi Ettore. Accettazione. Il Presidente ricorda che il Sig. Pomarici Santomasi Ettore, dando prova del grande suo affetto a questa sua terra natia, prima del suo decesso, avvenuto in Gravina il giorno 7 dicembre scorso, dispose un pubblico testamento del 6 detto per Notar Popolizio, registrato il dì 11 stesso mese al N.65, che dal disponibile del suo vistoso patrimonio fossero distaccati in favore di questo Comune i seguenti fondi:
1) La masseria in questo agro alla contrada Murge, denominata S. Mauro con tutti i fabbricati, accessori e dipendenze della estensione complessiva di circa Ettari 240. 2) Terreno, vigneto ed uliveto in contrada Castello, nulla escluso di tutte le possidenze in detta contrada. 3) L’intero palazzo in Via Ponticelli, con tutte le accessioni, attinenze e dipendenze. Il palazzo sarà destinato alla conservazione dei mobili, quadri, libri, documenti antichi in modo che con gli aumenti che potranno farsi in seguito, in acquisto di libri e di opere d’arte, diventi un museo ed una biblioteca che facciano onore alla sua patria. Il legato dei fondi sopra specificati sarebbe destinato per volontà del testatore alla istituzione di una Scuola Agraria e di caseificio, da intitolarsi al nome di Ettore Pomarici Santomasi, con l’obbligo tassativo di osservare le seguenti norme e condizioni: a) La scuola deve svolgersi nel campo scientifico e sperimentale dell’agricoltura e del caseificio, per migliorare l’una e l’altra industria che può arricchire il paese, seguendo le più recenti norme ed esperimenti delle materie. b) Essa sarà gratuita per tutti i giovani che la frequenteranno, siano essi gravinesi che forestieri, cercando di fornirli di un titolo che possa avere un valore reale, senza fumo, facendo le opportune pratiche per il riconoscimento della scuola da parte del Governo. c) L’amministrazione di essa sarà affidata ad una commissione che durerà in carica cinque anni, nominata dal Consiglio Comunale di tre cittadini gravinesi scelti fra i maggiori censiti del paese, sarà poi diretta da un direttore competente e da Insegnanti speciali e tecnici nell’agricoltura e caseificio, in quel numero che sarà del caso, nonché da Professori per l’insegnamento letterario complementare, per quanto abbisognevole alla scuola pratica, da nominarsi dietro consenso dalla commissione amministratrice. E’ inoltre volontà e desiderio del Testatore che la prima commissione amministrativa della Scuola Agraria sia costituita dal sig. Pasquale Calderoni Martini che la presiederà, e da altri due membri da lui scelti, i quali daranno esecuzione alla sua volontà, cooperando con il loro impegno e valore all’impianto della scuola, della biblioteca e dell’iniziale museo, disponendo altresì che tutte le rendite disponibili fino all’impianto e funzionamento della scuola agraria siano spese in acquisto di libri, oggetti d’arte per arricchire il museo e la biblioteca. Laddove tutto ciò non si dovesse, o non si potesse mettere in esecuzione ed anche in seguito, per necessità o per effetto di legge, dovesse essere soppressa la scuola agraria, in tal caso dispone ora per allora che la casa resti destinata a Biblioteca ed a Museo, e dalla rendita dei beni anzi citati per un terzo sia destinata anno per anno in acquisto di libri ed opere d’arte di artisti di pregio, per un terzo per maritaggi a donzelle povere del paese da distribuirsi nel giorno anniversario della sua morte, un sesto per soccorsi a famiglie bisognose ed elemosine ed un sesto a questo Ricovero di mendicità. Per l’Amministrazione di queste rendite, ove la scuola non abbia vita, nomina una commissione formata dal Pretore, dal Sindaco e dal Vescovo pro tempore di questo Comune che curerà l’erezione in Ente di questo beneficio.
L’Amministrazione comunale ritiene doveroso ed utile l’accettazione del lascito predetto, perché le rendite relative, per un patrimonio libero e franco da qualsiasi peso di circa lire duecentomila, salvo dettagliata perizia ed atto di consistenza, sono sufficienti al mantenimento della Scuola agraria e di caseificio. La volontà del sig. Pomarici Santomasi Ettore si mostra grandemente apprezzabile perché dalla scuola agraria e di caseificio si sentiva un forte bisogno, dato che il nostro paese è eminentemente agricolo. Perciò si propone senz’altro l’accettazione del lascito. Il Consiglio presa conoscenza del predetto testamento; conscio del grande beneficio che il sig. Pomarici Santomasi Ettore ha con nobile sentimento reso a questa cittadinanza, per cui ancora una volta gli rivolge un pensiero memore e riconoscente: Veduto la legge 21 giugno 1896 n. 218 ed il relativo regolamento 26 luglio 1896 n. 361; ad unanimità di voti delibera accettare il lascito sopra specificato del sig. Pomarici Santomasi Ettore.
La Fondazione "Ettore Pomarici Santomasi" ricorda il suo fondatore, Gravina in Puglia 2003
Fondazione "Ettore Pomarici Santomasi"