Il bardaio - "u uarm'ndoir" - GRAVINAOGGI

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Il bardaio - "u uarm'ndoir"

Città e territorio
Il bardaio (u uarmndoir), anche "bardaro", deriva dal latino "bardarius", un artigiano sellaio legato al cuoio, alla lavorazione del pellame, alla lavorazione delle selle, le barde per somari e asini e quindi anche finimenti per cavalli e attrezzi per le cavalcature, accessori indossati dai cavalli durante il loro uso come animali domestici. La sella, le staffe, la testiera, la capezza, le redini, il morso, le imbragature, le martingale e i pettorali sono tutti finimenti. Questa attività era svolta da modesti artigiani che lavoravano soprattutto nei paesini dove più immediato era il contatto con le popolazioni rurali. Il lavoro principale consisteva nel fare le cosiddette "collane" per i cavalli. Materie prime: cuoio, tessuto di sacco e fieno. Veniva fatto una specie di vestito cucendo il cuoio con il sacco e riempiendolo di paglia. Veniva poi data la forma e venivano attaccati dei legni della misura del collo del cavallo. La parte con la tela costituiva l'interno della sella, a contatto con il collo per assorbire il sudore dell'animale. Il cuoio invece era all'esterno sia per motivi estetici, ma soprattutto perché era un elemento duraturo a contatto con le intemperie. Nella bottega del bardaio (u uarmndoir), c'era un bancone d'appoggio dove riporre il cuoio appena arrivato per poterlo lavorare. Si cuciva il cuoio completamente a mano. Giganteschi aghi pendevano appesi alla parete di questo artigiano. Prima della meccanizzazione dell'agricoltura e dell'avvento delle macchine, il cavallo era l'unico mezzo di trasporto di derrate e di persone. L'utilizzo del cavallo con annesso traino non solo serviva per i lavori agricoli ma anche per gli spostamenti da città in città. Il lavoro artigianale del bardaio (u uarm'ndoir) si tramandava di generazione in generazione. Questo lavoro era molto amato dall'artigiano, perché dava sfogo alla sua creatività, abbellendo le selle con stupendi lavori di ferro e ottone, di fregi e incastonature dalle forme più svariate. La sella più costosa e più elaborata rappresentava lo status-simbol di una persona. Qualcuno incideva anche il nome. Il pagamento al bardaio avveniva in natura, con olio, farina, frutta di stagione, legumi, uova, pollame, ecc. Un mestiere antico che oggi non c'è più. Ma nei tempi andati il mestiere del bardaio contribuiva a mantenere una famiglia. Il bardaio è sopravvissuto fino agli anni '70, qui da noi al Sud, grazie alla produzione di finimenti per cavalli. Oggi ci sono professionisti veri e propri nella lavorazione delle selle, preparano finimenti per i cavalli da corsa.
Michele Gismundo

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