"la fazzatour" Fazzatoia - GRAVINAOGGI

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"la fazzatour" Fazzatoia

Città e territorio
Nel quartiere "stadio comunale", a ridosso del "parco bimbi", su via Spinazzola (ex linificio), oggi troviamo via Fazzatoia, toponimo che indica un vecchio luogo destinato alla sosta degli ovini, caprini, e dei greggi in transumanza, durante il periodo della fiera di San Giorgio e in caso di incursioni nemiche. Quel quartiere, denominato anche "quartiere fazzatoia", è oggi sinonimo di Fiera San Giorgio, fiera antichissima da oltre settecento anni, fortemente voluta da Federico II di Svevia, che amava questo territorio fino a definire la città Gravina "Giardino delle delizie". Certamente era per Gravina un grosso avvenimento la Fiera. E proprio sullo spanale di via Fazzatoia (la fazzatour) si vendeva di tutto e in maniera abbondante. Arrivavano da lontano per la Fiera, con traini, mandrie di cavalli, buoi, asini, pecore , ecc Nei tempi andati, occupavano quasi tutta la periferia del centro storico di Gravina, oggi tutta zona urbanizzata. Iniziavano dallo piazzale attorno alla chiesa di San Giorgio (cinema Sidion), risalivano per tutto il corso Canio Musacchio, allora tutto prato, proseguivano per il canale d'Alonzo (via Casale), risalivano l'attuale rione Giuglianiello e largo Cappuccini, si sistemavano attorno alla chiesa di San Felice e lungo tutto il parco S. Eligio ( via Maiorano - Moles - Panni - Maddalena - Gogavino - Spinazzola - Martiri Via Fani - Regina Margherita ), estendendosi fino ad occupare largo Fazzatoia, a ridosso della "gravina" (stadio comunale). La Fazzatoia (la fazzatour) doveva essere una immensa distesa, gremita di bestiame, con un brulicare di pecore, capre, un nitrire di cavalli, un ragliare di asini, un muggire di buoi, un pigolare di pulcini, un luccichio di metalli, una fantasmagoria di colori, di abiti, di capanne, uno schioppettio di fruste, un intrecciar concitato di dialetti, un agitare di braccia, un levar di bicchieri colmi di quel vino che è stato ed è il vanto della laboriosità del nostro contadino: la "Verdeca". Un via vai di gente indaffarata, preoccupata, allegra, aitante, appoggiata a bastoni, simboli di fiera, un luccicar di catene argentee o dorate, un dondolar di orecchini lunghi e sfarzosi, un mostrar di petti ornati di collane impreziositi di catene che formavano l'orgoglio di donne o di uomini d'affari: zingari, mercanti, curiosi che facevano triplicare o quadruplicare la popolazione.
Fonti:
- Angelo Casino, Fiera "San Giorgio" di Gravina in Puglia ,Tipografia Centrostampa, Gravina 2010
- Fedele Raguso-Marisa D'Agostino, "In Gravina per le vie", Lito Pubblicità & Stampa, Bari 1984


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